In una caverna di 20 metri di profondità, vicino Gerusalemme, sono state scoperte 120 monete d'oro, d'argento e di bronzo risalenti alla rivolta di Bar Kokhba. Con esse gli archeologi hanno recuperato armi di ferro, una giara, lampade ad olio, un piccolo boccale, un orecchino d'argento ed una bottiglia di vetro.
La maggior parte delle monete, che sono in ottime condizioni, sono romane e sono state sovrascritte in un secondo tempo. Le nuove impressioni, oltre ad immagini tipicamente ebraiche, recano incisi slogan del tipo: "Per la libertà di Gerusalemme" e raffigurazioni del secondo Tempio.
Il Professor Frumkin, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, è convinto che i fuggitivi della fallita rivolta di Bar Kokhba si siano rifugiati nelle grotte, nel centro di un'area popolata, ma anche in aree più isolate del deserto giudaico. Sicuramente chi lasciò dietro di sé queste monete, doveva essere fuggito dalla propria casa o da una battaglia contro i Romani e, comunque, non tornò più indietro per riprendersi i suoi tesori.
La maggior parte delle monete, che sono in ottime condizioni, sono romane e sono state sovrascritte in un secondo tempo. Le nuove impressioni, oltre ad immagini tipicamente ebraiche, recano incisi slogan del tipo: "Per la libertà di Gerusalemme" e raffigurazioni del secondo Tempio.
Il Professor Frumkin, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, è convinto che i fuggitivi della fallita rivolta di Bar Kokhba si siano rifugiati nelle grotte, nel centro di un'area popolata, ma anche in aree più isolate del deserto giudaico. Sicuramente chi lasciò dietro di sé queste monete, doveva essere fuggito dalla propria casa o da una battaglia contro i Romani e, comunque, non tornò più indietro per riprendersi i suoi tesori.
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