domenica 25 ottobre 2009


"Ci aspetta solo la morte! Nessuno potrà scappare! Sono finito!". Questa è la disperata richiesta di aiuto del governante assiro Mannu-ki Libbali. Richiesta che restò inascoltata, dal momento che l'esercito babilonese saccheggiò e rase al suolo la città di Mannu-ki Libbali.
Il messaggio, trenta righe in caratteri cuneiformi, è stato inciso nel 630 a.C. su una tavoletta di argilla che è stata ritrovata recentemente dagli archeologi durante gli scavi della città assira di Tushan, oggi Ziyaret Tepe, nella Turchia sud-orientale, sulle rive dell'Eufrate.
Nel VII secolo a.C., Tushan era una vivace città di commerci, uno dei centri più ricchi del vastissimo impero assiro che si estendeva dalla Turchia fino all'Iran. Ma Tushan non era per niente preparata a fronteggiare l'esercito babilonese: non vi erano ufficiali, operai, scribi, costruttori di armi o fortificazioni. Il crollo della città segnò un punto fondamentale nel crollo degli Assiri, che cadranno nelle mani prima dei Babilonesi e dei loro alleati (Medi e Cimmeri) e poi del re di Persia Ciro il Grande.
Gli archeologi ritengono che la tavoletta sia stata scritta di proprio pugno da Mannu-ki Libbali, che ha inciso i caratteri cuneiformi direttamente sulla tavoletta di argilla ancora fresca.

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