In Portogallo, vi è un'ex città romana, Conimbriga, sorta sul terreno dei Lusitani e distante 17 chilometri da Coimbra.
Sono in molti a ritenere che Conimbriga romana tragga le sue origini da un più antico insediamento celtico, anche se la sola cosa certa è che fu conquistata dai Romani nel 139 a.C., durante la campagna condotta da Decimo Giunio Bruto.
Durante il regno dell'Imperatore Ottaviano Augusto, la città si sviluppò notevolmente, con la costruzione di terme e foro. Alla fine del IV secolo, quando l'impero romano era già in declino, la città venne cinta di mura per oltre 1500 metri, che sostituivano o rinforzavano le mura del tempo di Augusto. La tecnica costruttiva denota una certa urgenza nella realizzazione dell'apparato difensivo, dovuta, probabilmente, all'imminenza di attacchi da parte di barbari. Nel 468 gli Svevi assaltano la città, distruggendo parte delle mura. Da questo momento inizia il declino di Conimbriga che, poi, finirà per determinare il trasferimento della Diocesi a Coimbra, che garantiva una migliore sicurezza.
Nel corso degli scavi archeologici del 1913, emerso alcuni reperti risalenti all'Età del Ferro, che testimoniano l'esistenza di insediamenti umani nel territorio in quel periodo storico. Alcune fonti letterarie, poi, descrivono la Lusitania e la valle del Souro: Caio Plinio Secondo cita proprio la città di Conimbriga; l'Itinerarium di Antonino menziona, invece, un insediamento fra Olisipo, Lisbona e Bracara Augusta Braga.
Le invasioni barbariche non spopolano del tutto la città, che subì dapprima il dominio dei Visigoti e poi quello degli Arabi, come testimoniato da un'iscrizione del VI secolo. Le prime campagne di scavo sistematiche hanno inizio del 1899, ma soltanto nel 1955 viene alla luce la città vera e propria, in tutto il suo splendore. La cinta muraria di Conimbriga è praticamente triangolare. Una grande villa romana conserva notevoli mosaici pavimentali, un peristilio centrale ed una notevole planimetria. Un altro edificio di una certa importanza, ritornato alla luce, sono le terme con le classiche suddivisioni tra tepidarium, calidarium e frigidarium. Tutto il materiale estratto, nel corso degli scavi, dal terreno, è stato disposto nel museo di Conimbriga.
Tra gli edifici privati spicca la Casa Dos Repuxos (Casa delle fontane), che copre un'area di 569 metri quadrati, pavimentata a mosaico e con un giardino centrale con vasche e fontane dotate di 500 cannelle. Vi è, poi, una lussuosa abitazione con terme priva, il foro, le terme pubbliche.
Il foro augusteo fu demolito durante la dinastia Flavia, epoca in cui la città di Conimbriga ricevette uno statuto comunale. Si costruì, al suo posto un foro più grande. Non lontane dal foro, sono state rinvenute abitazioni del periodo Claudio, appartenenti quasi sicuramente a degli artigiani. Un acquedotto di 3 chilometri trasportava, da una fonte vicina, l'acqua nella città.
Sono in molti a ritenere che Conimbriga romana tragga le sue origini da un più antico insediamento celtico, anche se la sola cosa certa è che fu conquistata dai Romani nel 139 a.C., durante la campagna condotta da Decimo Giunio Bruto.
Durante il regno dell'Imperatore Ottaviano Augusto, la città si sviluppò notevolmente, con la costruzione di terme e foro. Alla fine del IV secolo, quando l'impero romano era già in declino, la città venne cinta di mura per oltre 1500 metri, che sostituivano o rinforzavano le mura del tempo di Augusto. La tecnica costruttiva denota una certa urgenza nella realizzazione dell'apparato difensivo, dovuta, probabilmente, all'imminenza di attacchi da parte di barbari. Nel 468 gli Svevi assaltano la città, distruggendo parte delle mura. Da questo momento inizia il declino di Conimbriga che, poi, finirà per determinare il trasferimento della Diocesi a Coimbra, che garantiva una migliore sicurezza.
Nel corso degli scavi archeologici del 1913, emerso alcuni reperti risalenti all'Età del Ferro, che testimoniano l'esistenza di insediamenti umani nel territorio in quel periodo storico. Alcune fonti letterarie, poi, descrivono la Lusitania e la valle del Souro: Caio Plinio Secondo cita proprio la città di Conimbriga; l'Itinerarium di Antonino menziona, invece, un insediamento fra Olisipo, Lisbona e Bracara Augusta Braga.
Le invasioni barbariche non spopolano del tutto la città, che subì dapprima il dominio dei Visigoti e poi quello degli Arabi, come testimoniato da un'iscrizione del VI secolo. Le prime campagne di scavo sistematiche hanno inizio del 1899, ma soltanto nel 1955 viene alla luce la città vera e propria, in tutto il suo splendore. La cinta muraria di Conimbriga è praticamente triangolare. Una grande villa romana conserva notevoli mosaici pavimentali, un peristilio centrale ed una notevole planimetria. Un altro edificio di una certa importanza, ritornato alla luce, sono le terme con le classiche suddivisioni tra tepidarium, calidarium e frigidarium. Tutto il materiale estratto, nel corso degli scavi, dal terreno, è stato disposto nel museo di Conimbriga.
Tra gli edifici privati spicca la Casa Dos Repuxos (Casa delle fontane), che copre un'area di 569 metri quadrati, pavimentata a mosaico e con un giardino centrale con vasche e fontane dotate di 500 cannelle. Vi è, poi, una lussuosa abitazione con terme priva, il foro, le terme pubbliche.
Il foro augusteo fu demolito durante la dinastia Flavia, epoca in cui la città di Conimbriga ricevette uno statuto comunale. Si costruì, al suo posto un foro più grande. Non lontane dal foro, sono state rinvenute abitazioni del periodo Claudio, appartenenti quasi sicuramente a degli artigiani. Un acquedotto di 3 chilometri trasportava, da una fonte vicina, l'acqua nella città.
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