sabato 13 febbraio 2010

Cimitero di famiglia...reale


Si è appena conclusa la seconda campagna di scavi nella necropoli della Doganaccia. Il sito è caratterizzato da due grandi tumuli del periodo orientalizzante (VII secolo a.C.) denominati del Re e della Regina. Il primo, situato in prossimità di un antichissimo ingresso alla necropoli, fu esplorato nel 1928 e restituì, tra gli altri, un'iscrizione dipinta che cita Rutile Hipucrates, un nome greco etruschizzato.
L'Università di Torino, che qui ha scavato, si è piuttosto concentrata sul secondo tumulo, quello della Regina, finora non sottoposto ad un'approfondita indagine scientifica. Gli archeologi hanno riportato alla luce una struttura architettonica di circa 40 metri di diametro, pertinente ad un personaggio di una notevole importanza nell'ambito della società tarquiniese. Probabilmente si tratta di una persona di nobili natali, connessa strettamente alla figura dei lucumoni, i re etruschi.
E' stato liberato un tratto dell'imponente podio perimetrale del tumulo ed il sepolcro si è rivelato la più grande struttura tumulare di Tarquinia. La tomba conserva nella parte anteriore un piazzaletto sacro, a cielo aperto, utilizzato per la celebrazione dei giochi in onore del nobile defunto. La tipologia del tumulo della Regina si ispira alle tombe reali di Cipro. Probabilmente gli architetti od i capomastri che la idearono e la costruirono erano arrivati a Tarquinia circa 2700 anni fa, portando con sé nuovi modelli architettonici.
Un'altra importante scoperta è stata fatta alle spalle del grande tumulo. A pochi metri di distanza è emersa una seconda tomba, uno dei più antichi esempi di sepoltura a doppia camera (denominata "tomba gemina"), che ospitava persone imparentate con il principe o il lucumone deposto nella tomba più importante. Il sepolcro a doppia camera ha un ampio vestibolo di ingresso, formato da una gradinata che doveva accogliere i familiari in occasione delle cerimonie che si tenevano regolarmente in onore dei defunti. All'interno, malgrado la depredazione a cui è stato sottoposto il sepolcro, ha restituito resti di carro.

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