Un'armatura simile al kevlar, una fibra sintetica più resistente dell'acciaio, potrebbe essere stata l'"arma segreta" di Alessandro Magno, quella che gli avrebbe consentito le sue rapide e strabilianti conquiste.
Secondo uno studio recente, Alessandro ed i suoi fedelissimi indossavano, durante le campagne militari, il linothorax, un tipo piuttosto sofisticato di armatura, formato da strati sovrapposti di lino laminato. Quest'armatura, per gli studiosi, resta ancora un mistero, in quanto non sono giunti fino a noi dei resti sui quali poter effettuare degli studi. Malgrado questo gli archeologi sono riusciti a stabilire che il linothorax fu utilizzato per ben mille anni dalle antiche civiltà mediterranee.
Allo stato attuale vi sono 27 descrizioni da parte di 18 antichi autori diversi e circa 700 immagini riportate sia su vasi greci che nei templi etruschi. La prova più evidente del fatto che Alessandro Magno indossasse il linothorax si trova sotto gli occhi di tutti, è il famoso Mosaico di Alessandro, ritrovato negli scavi di Pompei ed ora conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In questo mosaico Alessandro è raffigurato con questa sorta di armatura.
Plutarco, nella "Vita di Alessandro", dichiara che il condottiero indossava una "corazza di lino piegato (o doppio)". Altre prove confermano che il linothorax era un equipaggiamento standard delle truppe macedoni.
Secondo uno studio recente, Alessandro ed i suoi fedelissimi indossavano, durante le campagne militari, il linothorax, un tipo piuttosto sofisticato di armatura, formato da strati sovrapposti di lino laminato. Quest'armatura, per gli studiosi, resta ancora un mistero, in quanto non sono giunti fino a noi dei resti sui quali poter effettuare degli studi. Malgrado questo gli archeologi sono riusciti a stabilire che il linothorax fu utilizzato per ben mille anni dalle antiche civiltà mediterranee.
Allo stato attuale vi sono 27 descrizioni da parte di 18 antichi autori diversi e circa 700 immagini riportate sia su vasi greci che nei templi etruschi. La prova più evidente del fatto che Alessandro Magno indossasse il linothorax si trova sotto gli occhi di tutti, è il famoso Mosaico di Alessandro, ritrovato negli scavi di Pompei ed ora conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In questo mosaico Alessandro è raffigurato con questa sorta di armatura.
Plutarco, nella "Vita di Alessandro", dichiara che il condottiero indossava una "corazza di lino piegato (o doppio)". Altre prove confermano che il linothorax era un equipaggiamento standard delle truppe macedoni.
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