Il giovane re Tutankhamon sembra veramente non trovare pace. Dopo aver esaminato, per lungo tempo, la sua mummia e le sue ossa adesso è la volta del suo DNA.
Un gruppo di archeologi tedeschi ed egiziani, guidati da Zahi Hawass avrebbero scoperto l'ultimo segreto del giovane faraone. Ma sarà veramente l'ultimo?
Le analisi hanno rivelato che Tutankhamnon sarebbe nato da un'unione incestuosa tra un fratello ed una sorella, entrambi figli di Amen-hotep III e della moglie Tiy. Del resto i matrimoni tra consanguinei non erano una novità, nell'antico Egitto. Lo stesso re Tut (come viene affettuosamente chiamato dagli archeologi) sposò una sua sorella, Ankhesenamon, figlia di Akhenaton e della bellissima Nefertiti. I due feti ritrovati nella tomba scoperta da Carter nel 1922 hanno un DNA che somiglia per il 50% a quello del loro progenitore. Uno dei due feti, inoltre, era affetto da spina bifida di sicura origine genetica.
La genetica potrebbe aiutare anche a capire i problemi fisici di cui soffriva Tutankhamon. Sempre la genetica, attraverso l'esame delle ossa, ha messo la parola fine sulla diatriba, che si trascinava da anni, se il faraone fosse stato assassinato o fosse morto, invece, per un evento naturale. Pare che la discussa ferita al cranio sia stata provocata dagli imbalsamatori e non, come volevano diversi scrittori ed archeologi "di frontiera", da un colpo sferrato al cranio.
Si è potuto anche appurare che Tutankhamon soffriva di una degenerazione del tessuto osseo del piede sinistro ed anche di malaria, che i medici di corte non riuscirono a debellare. Così, spesso, Tutankhamon, di costituzione estremamente fragile, doveva servirsi di un bastone. Probabilmente proprio la sua gracile costituzione fisica fu la causa della rottura di un femore.
Un gruppo di archeologi tedeschi ed egiziani, guidati da Zahi Hawass avrebbero scoperto l'ultimo segreto del giovane faraone. Ma sarà veramente l'ultimo?
Le analisi hanno rivelato che Tutankhamnon sarebbe nato da un'unione incestuosa tra un fratello ed una sorella, entrambi figli di Amen-hotep III e della moglie Tiy. Del resto i matrimoni tra consanguinei non erano una novità, nell'antico Egitto. Lo stesso re Tut (come viene affettuosamente chiamato dagli archeologi) sposò una sua sorella, Ankhesenamon, figlia di Akhenaton e della bellissima Nefertiti. I due feti ritrovati nella tomba scoperta da Carter nel 1922 hanno un DNA che somiglia per il 50% a quello del loro progenitore. Uno dei due feti, inoltre, era affetto da spina bifida di sicura origine genetica.
La genetica potrebbe aiutare anche a capire i problemi fisici di cui soffriva Tutankhamon. Sempre la genetica, attraverso l'esame delle ossa, ha messo la parola fine sulla diatriba, che si trascinava da anni, se il faraone fosse stato assassinato o fosse morto, invece, per un evento naturale. Pare che la discussa ferita al cranio sia stata provocata dagli imbalsamatori e non, come volevano diversi scrittori ed archeologi "di frontiera", da un colpo sferrato al cranio.
Si è potuto anche appurare che Tutankhamon soffriva di una degenerazione del tessuto osseo del piede sinistro ed anche di malaria, che i medici di corte non riuscirono a debellare. Così, spesso, Tutankhamon, di costituzione estremamente fragile, doveva servirsi di un bastone. Probabilmente proprio la sua gracile costituzione fisica fu la causa della rottura di un femore.
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