sabato 13 marzo 2010

Primitive amputazioni


Gli archeologi hanno scoperto le prove che gli uomini primitivi praticavano una rudimentale forma di chirurgia, esplorando una tomba del primo Neolitico scoperta a Buthiers-Boulancourt, a 65 chilometri da Parigi.
Lo scheletro di un uomo piuttosto anziano, vissuto circa 6900 anni fa, presenta tracce di amputazione dell'avambraccio sinistro. Il paziente sembra essere stato anestetizzato in condizioni asettiche, il taglio risulta essere stato netto, la ferita curata.
Questa scoperta potrebbe rivoluzionare la storia della chirurgia, dal momento che sono stati scoperti segni di altre due amputazioni in pieno Neolitico sia in Germania che nella Repubblica Ceca.
L'anziano ritrovato in Francia doveva essere un uomo piuttosto importante, dal momento che era stato sepolto assieme ad un'ascia di sisto, un piccone di pietra focaia ed i resti di un giovane animale. Attraverso gli esami dei resti, gli studiosi sono riusciti a stabilire che il braccio è stato amputato perfettamente per mezzo, forse, di una pietra che servì come scalpello. Come anestetico fu utilizzata, forse, la Datura, una pianta allucinogena, mentre altri vegetali vennero utilizzati per pulire la ferita che non pare essere stata contaminata da infezioni. Gli esami hanno permesso di stabilire, anche, che il paziente sopravvisse all'operazione e non fu escluso dal gruppo al quale apparteneva.

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