mercoledì 9 giugno 2010

I segreti di Apamea


Ad Apamea, in Siria, sono stati fatti nuovi, importanti, ritrovamenti archeologici. Autori, gli archeologi di una missione universitaria belga, che hanno ritrovato muri e pavimenti risalenti a diverse fasi storiche di Apamea.
Le mura, in particolare, sono formate da piccole pietre del periodo omayyade ed abbaside, mentre la pavimentazione emersa è costituita da grandi lastre di pietra. Una serie di pilastri marcano un'antica distruzione e ricostruzione, risalente, con tutta probabilità, al VI secolo d.C..
Intanto sono stati completati gli scavi nella zona nordorientale di Apamea, dove è stato individuato un edificio termale di epoca romana, nel quale sono state ritrovate quattro vasche, un gran numero di colonne circolari in mattoni e condotti termali ancora in situ sotto la superficie intatta del pavimento anch'esso in mattoni. Le terme, ricostruite da Traiano dopo un terremoto del 115 d.C., fu utilizzato fino al VII secolo d.C.. Sempre alla stessa epoca risale il cardo maximus di Apamea, che taglia la città in due per una lunghezza di due chilometri.
Apamea sorge sulla riva destra del fiume Oronte, a circa 50 chilometri a nord ovest di Hama ed un tempo si chiamava Pella, poichè era una colonia militare macedone. La città prese il nome di Apamea solo nel VI secolo a.C., dal nome della moglie di Seleuco I Nicatore, fondatore della dinastia seleucide.

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