venerdì 1 ottobre 2010

Ascoltare la lingua di Hammurabi


All'incirca 2000 anni dopo che coloro che lo parlavano sono definitivamente scomparsi, il suono della lingua antico babilonese è tornato a rivivere in un archivio on line. Le registrazioni comprendono degli estratti da alcuni pezzi della letteratura risalente ai primi anni del secondo millennio a.C.
Incitato da colleghi ed amici, il Dottor Martin Worthington, esperto in grammatica babilonese ed assira dell'Università di Cambridge, ha iniziato a registrare letture dei poemi, dei miti e di altri testi della letteratura babilonese in questa antichissima lingua. I poemi, i miti ed i testi letterari sono stati recitati da una serie di voci e sono disponibili liberamente sul sito http://www.speechisfire.com/.
Il babilonese è una delle due varianti (o dialetti) dell'accadico, l'altra variante è l'assiro. L'accadico divenne lingua franca del Vicino Oriente fino al suo declino, accertato intorno all'VIII secolo a.C.. L'ultimo dei documenti in lingua accadica cuneiforme risale al I secolo d.C..
Il Dottor Worthington spera che l'ascoltare il suono di questa lingua oramai non più parlata, la prima lingua semitica mai attestata, qualche curioso sarà stimolato ed invogliato ad investigare ulteriormente e forse potrebbe anche pensare a studiare di più la storia, la lingua e la cultura di questi popoli e di questo periodo.
Per ora la raccolta di lingua parlata è incentrata quasi esclusivamente sui poemi, la maggior parte dei quali è nota dalle iscrizioni cuneiformi ritrovate sulle tavolette d'argilla nell'area che una volta era chiamata Mesopotamia e che ora comprende l'Iraq, parte della Siria, della Turchia e dell'Iran. Molti di questi poemi presentano passi paralleli ai racconti biblici. Per esempio la tavoletta IX del poema di Gilgamesh presenta Utanapishtim che racconta all'eroe Gilgamesh come sia stato istruito dagli dèi su come costruire un'imbarcazione per affrontare una grande inondazione e su quali semi e creature farvi salire.
Oltre alla letteratura ed ai poemi, il sito contiene altri importanti documenti del periodo. Una parte del Codice di Hammurabi, per esempio, che risale al 1790 a.C., che può essere sia letto che ascoltato.
Nel comporre questo interessantissimo archivio visivo e sonoro dell'antica lingua babilonese, gli esperti hanno utilizzato, in alcuni casi, parole babilonesi od assire trascritte in altri alfabeti diversi dal cuneiforme. Spesso, però, il suono che se ne ricava è stato dedotto dallo studio attento della combinazione di lettere e di schemi di compitazione, utilizzando i testi cuneiformi originali. In questo modo sono stati registrati, finora, trenta brani e molti altri sono in via di preparazione.

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