Una squadra di ricercatori ha portato a compimento lo scavo di un tempio di 2700 anni fa nell'antica città di Tayinat, nel sud-est della Turchia, scoprendo le prove che gli abitanti più in vista di questa città avevano esposto, proprio nel tempio, una tavolettaa comprovante la loro lealtà agli eredi di un famoso re Assiro.
Nel loro periodo di massima espansione, gli Assiri controllavano un impero che si estendeva dal sud dell'Iraq alle coste del Mediterraneo. Sia nell'arte che nella letteratura, i re Assiri erano ritratti come i sovrani della totalità del mondo conosciuto e considerati l'autorità assoluta, in quanto rappresentati terreni e personificazione del dio Assiro Ashur.
La città di Tayinat è stata costruita sulla piana di Amuq, sulle rive del fiume Oronte, vicino all'odierno confine con la Siria. Gli archeologi pensano che questa sua collocazione ne facesse una sorta di crocevia che metteva in comunicazione l'Anatolia, la Mesopotamia ed il Levante, permettendo, nel contempo, a Tayinat di godere di un invidiabile benessere economico. L'impero Assiro conquistò la città nel 738 a.C., e vi installò un governatore. Il tempio riportato alla luce presenta una lunghezza di 12 metri per un'ampiezza di sei ed è precedente alla conquista assira, essendo stato costruito contemporaneamente alla città.
La scoperta permette di conoscere il modo in cui gli Assiri controllavano Tayinat. Con molta cautela, eseguendo e controllando ogni rilievo, la squadra di archeologi ha scoperto che la tavoletta recante il giuramento di lealtà al re Assiro era stata sulla piattaforma, all'interno della cella del tempio, in una parte dell'edificio conosciuta anche come "il santo dei santi". La piattaforma presenta mattonelle d'argilla.
Il giuramento inciso sulla tavoletta dichiara che il governatore della città, e forse anche altri cittadini, avrebbero riconosciuto Ashurbanipal come l'erede al trono dell'impero Assiro, alla morte di suo padre, il re Esarhaddon. Simili giuramenti sono stati ritrovati nel sito di Nimrud, nell'attuale Iraq.
La tavoletta fa riferimento al 18° giorno del secondo mese dell'anno 672 a.C.. Accanto a questa tavoletta ve ne erano una serie di otto, che riportavano i nomi di alcuni mesi e giorni fausti per portare a termine determinate cose. Molto verosimilmente queste tavolette, chiamate Iqqur Ipus, di cui alcuni esempi simili sono stati ritrovati in tutta la Mesopotamia, dovevano essere appese al muro. Il termine Iqqur Ipus significa, letteralmente, "egli ha demolito, egli ha costruito", perchè la maggior parte delle tavolette riguardano i mesi favorevoli in cui costruire nuovi edifici o, viceversa, demolirli.
Nel loro periodo di massima espansione, gli Assiri controllavano un impero che si estendeva dal sud dell'Iraq alle coste del Mediterraneo. Sia nell'arte che nella letteratura, i re Assiri erano ritratti come i sovrani della totalità del mondo conosciuto e considerati l'autorità assoluta, in quanto rappresentati terreni e personificazione del dio Assiro Ashur.
La città di Tayinat è stata costruita sulla piana di Amuq, sulle rive del fiume Oronte, vicino all'odierno confine con la Siria. Gli archeologi pensano che questa sua collocazione ne facesse una sorta di crocevia che metteva in comunicazione l'Anatolia, la Mesopotamia ed il Levante, permettendo, nel contempo, a Tayinat di godere di un invidiabile benessere economico. L'impero Assiro conquistò la città nel 738 a.C., e vi installò un governatore. Il tempio riportato alla luce presenta una lunghezza di 12 metri per un'ampiezza di sei ed è precedente alla conquista assira, essendo stato costruito contemporaneamente alla città.
La scoperta permette di conoscere il modo in cui gli Assiri controllavano Tayinat. Con molta cautela, eseguendo e controllando ogni rilievo, la squadra di archeologi ha scoperto che la tavoletta recante il giuramento di lealtà al re Assiro era stata sulla piattaforma, all'interno della cella del tempio, in una parte dell'edificio conosciuta anche come "il santo dei santi". La piattaforma presenta mattonelle d'argilla.
Il giuramento inciso sulla tavoletta dichiara che il governatore della città, e forse anche altri cittadini, avrebbero riconosciuto Ashurbanipal come l'erede al trono dell'impero Assiro, alla morte di suo padre, il re Esarhaddon. Simili giuramenti sono stati ritrovati nel sito di Nimrud, nell'attuale Iraq.
La tavoletta fa riferimento al 18° giorno del secondo mese dell'anno 672 a.C.. Accanto a questa tavoletta ve ne erano una serie di otto, che riportavano i nomi di alcuni mesi e giorni fausti per portare a termine determinate cose. Molto verosimilmente queste tavolette, chiamate Iqqur Ipus, di cui alcuni esempi simili sono stati ritrovati in tutta la Mesopotamia, dovevano essere appese al muro. Il termine Iqqur Ipus significa, letteralmente, "egli ha demolito, egli ha costruito", perchè la maggior parte delle tavolette riguardano i mesi favorevoli in cui costruire nuovi edifici o, viceversa, demolirli.
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