martedì 19 ottobre 2010

Le rotte dei Fenici


La storia fenicia inizia intorno al 1200 a.C., dopo il vento impetuoso rappresentato dai cosiddetti "popoli del mare". Città-stato ed imperi crollarono, lasciando il posto ad una popolazione di origine semitica: i Fenici. Il nome Fenici è di origine greca, probabilmente fu Omero per primo ad utilizzarlo con il nesso al termine phoinix, "rosso porpora", che si riferiva all'industria della colorazione delle vesti, derivata dal Vicino Oriente, e di cui i Fenici erano maestri.
Prima di Omero, nei testi micenei di Cnosso e di Pilo (XIV secolo a.C.), compaiono l'aggettivo femminile po-ni-ki-ja, con il significato di "rosso" riferito ad un carro, ed un sostantivo po-ni-ki-jo, riferibile ad una pianta oppure ad una spezia.
Intorno al 1100 a.C., sulla striscia di territorio abitata da queste popolazioni semitiche che i Greci chiamano Fenici, al predominio egiziano sulle tre provincie di Ube, Canaan e Amurru, subentra quello assiro con Tiglatpileser I (1112-1074 a.C.), che, però, non riuscì a controllare stabilmente il territorio. Alla città di Sidone, che emergeva in questo periodo, subentrò ben presto Tiro, che intraprese una fortunata campagna commerciale con il vicino stato d'Israele. Non solo, le navi di Tiro si spinsero ben presto verso Ofir (forse in Somalia o in Nubia), da dove provenivano oro ed incenso e verso Tarshish, l'antica Tartesso, odierna Cadice, in Spagna, da dove provenivano notevoli quantità di minerali.
Questi contatti commerciali permisero ai Fenici di fondare molte colonie, la più famosa delle quali fu Cartagine, nell'814-813 a.C.. Ma la presenza assira si fece sempre più pericolosamente pressante, fino all'istituzione, nel 743 a.C., di una provincia con capoluogo Sumura. Asarhaddon, re assiro, stipulò, poi, un trattato di regolamentazione dei commerci con Baal, re di Tiro.
Alcuni studiosi ritengono che la colonizzazione fenicia del Mediterraneo risalga all'XI secolo a.C., con la fondazione di Cadice, di Utica e di Lixus. A Cipro, isola del rame per definizione, l'impianto urbano di Kition, colonia di Tiro, risale al IX secolo a.C.. L'isola ebbe forse la funzione di diffondere in tutto il Levante, idee e tecniche nate nel Vicino Oriente.
Dall'VIII secolo a Rodi era presente una comunità fenicia a Rodi, che si dedicava al commercio di olii aromatici. Allo stesso secolo risalgono i contatti tra i Fenici e l'isola di Malta, fornita di porti molto sicuri per i naviganti. Anche la Sicilia fu meta dei commerci fenici che penetrarono nel Tirreno servendosi dell'avamposto Ischia-Pithecoussa, per poi raggiungere le coste etrusche e la Sardegna, ricca di metalli. Tra gli empori fenici si annoverano Tharros, Nora, Cagliari, Mozia, Palermo e Lilibeo.
Tharros sorgeva su capo S. Marco, che chiude ad occidente il Golfo di Oristano. Nel VI secolo a.C. assunse un'importanza strategica estremamente importante per le rotte che si dirigevano in Spagna e sulle coste della Gallia.
Il nome punico di Cagliari, Krl, è attestato da iscrizioni del III secolo a.C., ma l'abitato era attivo già dal VII secolo a.C. e sfruttava appieno la posizione al centro di un golfo a ridosso di un'area lagunare che offriva, oltre ad un approdo sicuro, anche una buona produzione di sale marino e di pesce.
Nora sorge sulla penisola di Pula, 30 chilometri ad ovest di Cagliari. Le fonti vogliono sia stata fondata da Norace. Le prime testimonianze archeologiche risalgono al VII secolo a.C., anche se il rinvenimento della stele iscritta in paleofenicio ha retrodatato al IX secolo a.C. la presenza di un centro abitato. Nora aveva ben tre porti.
Mozia, in Sicilia, reca testimonianze tra le più antiche della storia fenicia nel Mediterraneo. Risalgono all'VIII secolo a.C. delle tombe provviste di corredi con vasi per contenere le ceneri del defunto. Gli scavi attualmente hanno riportato alla luce, oltre alla necropoli, anche la cinta muraria, lunga 2375 metri, con due porte di accesso e torrioni di rinforzo, due santuari, un tofet, una zona industriale, resti dell'abitato e del cothon (o porto interno) datato inizialmente al VI secolo a.C., ora collocato, invece, al IV.
Palermo era, forse, chiamata Ziz, dai Fenici, almeno da quel che risulta da una moneta. Era la base cartaginese più importante, dove arrivavano le flotte dalla madrepatria. Non si sa molto dell'antica Palermo fenicia, a parte una necropoli punico-romana nella zona di piazza Indipendenza, con tombe ricche di corredi ceramici costituiti da materiale fenicio-punico e greco d'importazione ed imitazione. L'antico abitato era delimitato da due corsi d'acqua: Papireto e Kemonia.
Lixus era situtata, invece, sulla costa atlantica dell'attuale Marocco, su una collina alta 80 metri, ed era un vero e proprio punto di riferimento avvistabile anche da molto lontano. Oggi si trova a ben 1500 chilometri dal mare. Era circondata da mura difensive che racchiudevano abitazioni e santuari. E' tra le più antiche colonie fenicie. Veniva designata con due toponimi: MQM SMS, vale a dire "dimora di SMS", il dio del sole semitico.

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