sabato 27 novembre 2010

Riciclaggio di denarii


Il British Museum, nel ripulire una partita di denari romani in argento, ha ritrovato un denario che era stato coniato da un falsario nel 31 a.C..
Quello che ha più incuriosito gli studiosi è che il falsario ha utilizzato, per confezionare questo falso denario, una quantità di argento che in purezza e peso era di molto superiore al valore dello stesso denario. Questa rarità ha spinto a valutare la moneta dalle 100 euro nominali ad oltre 3000 euro.
Il denario repubblicano era la paga giornaliera di un legionario. Il denario falso, in particolare, raffigura una battaglia di Marco Antonio e Cleopatra, ma poichè il falsario lo ha coniato molto tempo dopo quella battaglia e poichè aveva anche una scarsa memoria di ciò che la moneta voleva rappresentare, ha inserito nel denario alcuni particolari sbagliati. Per esempio c'è un coccodrillo volto, però, dalla parte sbagliata; la faccia di Giulio Cesare, posta sul retro della moneta, dovrebbe, invece, essere quella di Ottaviano, imperatore con il nome di Augusto; la scritta invece di essere Aegypto o Aegvpto risulta essere Aegipto.
Il mistero su cui gli studiosi stanno ancora interrogandosi è quello riguardante l'identità del falsario e le motivazioni che lo hanno spinto a coniare monete con un alto tenore di argento. Si è formulata l'ipotesi che ci fossero dei veri e propri gruppi di falsari specializzati nel riciclaggio di refurtiva.

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