sabato 12 febbraio 2011

Echi di battaglie lontane


Nell'area archeologica di Termini Imerese sono state rinvenute le tombe dei guerrieri che, nel 480 a.C., si opposero alle mire espansionistiche dei Cartaginesi in Sicilia. Si tratta di circa cento soldati sepolti in fosse comuni, ciascuna delle quali contiene fino 59 cadaveri.
Gli uomini sono morti in due distinte battaglie che hanno avuto luogo dinnanzi alle mura di Himera nel 480 e nel 409 a.C.. Gli scheletri ritrovati presentano segni di lancia. Nel 480 a.C. una coalizione composta da Greci di Sicilia, Imeresi, Agrigentini e Siracusani, guidati da Gelone di Siracusa, affrontarono e sconfissero i cartaginesi.
Il lavoro di scavo è stato intrapreso nel settembre 2008 e si è concluso nel dicembre 2010, portando alla scoperta una necropoli contenente 9.500 sepolture imeresi vissuti tra il VI e il V secolo a.C.. La maggior parte di queste sepolture era del tipo "a cappuccina", i cadaveri vi erano deposti in posizione supina. Elevata era la percentuale di sepolture di neonati, i cui resti venivano deposti in anfore accompagnati dal corredo funebre, nel quale spiccano i "guttus", piccoli vasetti di terracotta dotati di un beccuccio, con funzione di poppatoi.
La colonia greca di Himera fu fondata nel 648 a.C. dai Calcidiesi di Zancle (oggi Messina) e da esuli siracusani, alla guida di Euclide, Simo e Saccone. I suoi resti si trovano su un pianoro rettangolare bagnato dal fiume dal quale ha preso nome. Molti studiosi ritengono che il luogo fosse abitato, però, ancor prima dell'arrivo dei Greci. Il luogo doveva la sua fama alla sua funzione di avamposto greco contro i Cartaginesi ed allo sbocco sul Tirreno che permetteva i commerci con l'Etruria e la Spagna, dalla quale proveniva l'argento.
Himera contava tre rioni. I quartieri sud e nord sorgevano sul pianoro triangolare, dove la parte più settentrionale ospitava l'area sacra (che non comprende il Tempio della Vittoria). A nord-est vi erano abitazioni e sul lato occidentale la necropoli. La planimetria del reticolato stradale è ippodamea, scandita ritmicamente da isolati e vie rigorosamente parallele ed equidistanti.
L'area sacra era isolata dalla struttura abitativa della città e conteneva quattro templi e un altare. Il tempio che ha restituito maggiori reperti è quello della Vittoria, simile ai templi agrigentini. Sembra sia stato costruito nel 480 a.C. sul terreno in cui fu combattuta l'epica battaglia contro i Cartaginesi. E' un tempio dorico dedicato a Zeus, con pronao sul retro della cella. Durante gli scavi attorno al tempio sono state rinvenute 56 grondaie a forma di testa di leone, opera di diversi scultori.

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