domenica 20 febbraio 2011

La luce dei dodici dei


In Grecia è stato fatta una delle più emozionanti scoperte archeologiche degli ultimi anni. Sul versante nord-occidentale dell'Acropoli sono stati ritrovati i resti di quello che, probabilmente, è il celebre altare dei dodici dei, uno dei monumenti più antichi di Atene, quello che segnava il centro della città antica, quello dal quale partivano tutte le vie e si misuravano tutte le distanze, uno dei pochi descritti da Tucidite nelle sue opere. Non solo, proprio dall'altare dei dodici dei veniva comminato l'ostracismo, cioè l'esilio, della durata di dieci anni, contro i cittadini considerati un pericolo per la polis.
Gli archeologi, emozionati dalla scoperta, hanno dichiarato che questo ritrovamento cambierà la conoscenza della planimetria dell'antica città. L'altare dei dodici dei è quasi completamente sepolto sotto le linee ferroviarie in via di completamento e la società che gestisce i lavori di ampliamento della rete ferroviaria non sembra disposta a concedere ulteriore tempo per gli scavi. Gli archeologi, dal canto loro, hanno necessità di tempo per accertare che i resti ritrovati siano proprio quelli dell'altare dei dodici e per studiare i resti nel loro complesso.
Tucidide scrive che l'altare dei dodici dei fu dedicato durante la tirannia di Pisistrato da suo nipote e dal figlio del tiranno, Hippias, nel 522-521 a.C.. L'altare fu parzialmente distrutto durante la conquista persiana del 480-479 a.C. e non fu ricostruito fino a decenni più tardi, come hanno provato gli scavi nell'agorà, che hanno messo in luce pietre e conchiglie che sono state retrodatate.

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