sabato 12 marzo 2011

Il ritratto di Roma


Ha preso il via la seconda tappa del progetto quinquennale denominato "I Giorni di Roma", che vuole offrire, in cinque grandi esposizioni, una all'anno, ai Musei Capitolini, un'immagine tridimensionale della civiltà romana a contatto con i popoli contemporanei conquistati o che l'hanno conquistata con l'arte.
Quest'anno è la volta della ritrattistica. La mostra è intitolata "Il volto dei potenti" ed è stata aperta il 10 marzo. Essa si propone di ricercare le matrici culturali comuni tra la ritrattistica romana, quella greca ed anche quella egiziana. Esempio di quest'ultimo, interessante, spunto di riflessione è la testa verde di sacerdote isiaco che il Museo di Berlino ha prestato per l'occasione. Il pezzo è stato datato ad un periodo compreso tra il V e il III secolo a.C., prima che il ritratto romano si sviluppasse e si fissasse definitivamente sulla falsariga del ritratto greco.
Per quel che riguarda l'arte greca, invece, si può ammirare in esposizione una splendida testa in bronzo di fine IV secolo a.C., in prestito dal Getty Museum di Malibu. Il punto nodale dell'esposizione restano le due grandi tipologie del ritratto romano: la realistica e la tipologica. Queste due tipologie, contrariamente a quanto accade per il ritratto greco, si fondono e confondono continuamente.
Diffuso, in area romana, il ritratto dell'imperatore o del nobile come divinità o eroe. Esempio ne sono le donne raffigurate realisticamente ma con parrucche enormi e corpi ideali da Veneri nude. Ci sono anche statue intere, come il Germanico di Amelia, in bronzo, scoperto nel 1963 e mai esposto a Roma integralmente, attraverso il quale il visitatore può avere un'idea precisa di come venisse raffigurato il corpo intero e che tipo di messaggio i Romani volevano far pervenire attraverso queste raffigurazioni.
In esposizione saranno anche notevoli pezzi in terracotta, marmo, bronzo prestati dal Louvre, da Berlino e da musei italiani, con importanti ritratti repubblicani come il Bruto Capitolino, la testa di San Giovanni Lipioni e quella di Fiesole.
La mostra occupa un intero piano dei Musei Capitolini: parte della sala degli Orazi e Curiazi e si conclude nel Giardino romano con le sculture di Costantino e Marco Aurelio, esposte permanentemente in questo luogo.

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