sabato 12 marzo 2011

I tesori di una terra martoriata


Dieci anni fa i Talebani distruggevano i Buddha di Maniyan. Un disastro incommensurabile, che fu immortalato addirittura in un video e trasmesso in tutto il mondo. Sempre nello stesso periodo, questi criminali avevano fatto a pezzi migliaia di opere conservate nel Museo Nazionale di Kabul.
Ora, fino al 3 luglio 2011, sarà possibile ammirare, al British Museum di Londra, la mostra "Afghanistan, crocevia del mondo antico", in cui sono esposti oltre 200 manufatti in prestito dal Museo di Kabul. Gli allestitori della mostra hanno puntato sul colore, la luce, le fotografie e i video per dare maggiore enfai ai reperti, appartenenti ad un periodo che va dal III secolo a.C. al I secolo d.C.. Si parte da una scultura del II secolo a.C. ritrovata negli anni '70 del secolo scorso, restaurata ed esposta al Museo di Kabul, poi distrutta dai Talebani nel 2001.
I pezzi scampati alla furia ignorante dei Talebani sono stati salvati grazie alla lungimiranza del personale del museo che, nel 1988-1989, aveva trasferito migliaia di reperti in un sotterraneo del palazzo presidenziale. Di questi oggetti nulla si sapeva, finchè non sono stati riaperti, nel 2003, i sotterranei.
La mostra è completata dalla narrazione della storia del paese e dalle immagini del paesaggio montuoso che costituiscono lo sfondo di sculture, avori, bronzi e ori, riportati alla luce tra il 1937 e il 1978. Spiccano gli avori intagliati che provengono dai depositi segreti del Palazzo di Begram; il Tesoro Battriano, costituito da una raccolta di oggetti d'oro ritrovati in sei sepolture a Tillia Tepe. L'esposizione si chiude con una sezione riguardante la ricostruzione del Museo di Kabul e il restauro di edifici tradizionali afghani.

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