Si dice che il califfo Harun al-Rashid, disturbato dall'insonnia, una notte fece chiamare il Gran Visir Gia'far il Barcemide e gli propose di andare in giro per le vie di Baghdad travestiti da mercanti, per vedere e sentire quel che la popolazione della città diceva sul conto del sovrano. Così inizia il corpo di novelle forse più famoso del mondo, "Le Mille e Una Notte".
Baghdad. La scelta della località dove erigere questa magnifica città fu piuttosto accurata. A determinare il luogo fu il cosiddetto "quarto clima", che i geografi arabi medioevali dipingevano come "il clima mediano, perfetto". Il cuore di questa felice condizione climatica è la Mesopotamia, la regione compresa tra i paesi degli Arabi, quelli dei Persiani e due fiumi altrettanto noti: il Tigri e l'Eufrate. Baghdad sorse sulla sede di un'altra, antichissima e favolosa città: Babilonia.
Il nome della città, nelle fonti del 762-767 d.C., anno di fondazione di Baghdad, è Madinat as-Salam, la "Città della Pace o della Salvezza". Il nome si rifà ad un versetto del Corano che, riferendosi al paradiso in cui abiteranno i credenti, dice: "Per questi è la Dimora della Pace presso il loro Signore, ed Egli sarà loro Patrono in compenso del bene ch'essi operavano". A volere la fondazione di Baghdad fu il califfo al-Mansur, che scelse, quale luogo privilegiato, un territorio nei pressi di Ctesifonte, capitale dell'impero dei Sasanidi. Il nome di Baghdada, secondo alcuni, deriverebbe dal persiano "Dio [ha] dato" (Bagh=Dio e dad=dato), mentre per altri deriverebbe dall'aramaico "recinto per pecore".
I fondatori vogliono che la città sia munita di una fortezza circolare che abbracci i palazzi reali e la grande moschea. Il messaggio che la dinastia abbaside vuole dare, attraverso l'edificazione di questa splendida città, è quello di una netta distinzione tra la gente comune e la corte che, a sua volta, è articolata in complesse gerarchie che hanno, al loro centro, il califfo ed i suoi compagni e collaboratori più fidati. Queste regole furono dagli Abbasidi ereditate dalla dinastia precedente, quella dei Sasanidi, la dinastia iranica scomparsa con le grandi conquiste arabo-islamiche del VII secolo d.C.
Nonostante questo il califfato del IX secolo non è un regime tirannico in senso stretto. L'ideologia musulmana, anzi, postula chiaramente che il sovrano deve garantire il benessere dei cittadini. Il mezzo attraverso il quale egli opera è l'amministrazione della giustizia, che garantisce a chiunque si consideri vittima di un sopruso, la possibilità di rivolgersi al califfo in persona.
Baghdad fu un centro commerciale di primaria importanza, capitale di un impero ricco e florido, dislocata su uno snodo viario di grande in teresse. Da un lato, infatti, per via di terra, passavano le carovaniere provenienti dall'Iran Orientale, regione di raccordo con l'Estremo Oriente, dall'altro Baghdad è ben collegata con il Golfo Persico, grazie a Bassora, il porto posto alla confluenza del Tigri e dell'Eufrate, dove inizia lo Shatt al-'Arab, dove arrivano le merci dall'India e dall'Africa.
In Baghdad si fondo gli antichi villaggi preesistenti che, alla fine, diventano veri e propri quartieri, come Karkh, sede di una fiera annuale prima della fondazione di Baghdad e diventato, dopo la nascita della città, il quartiere dei mercanti. Il mercato di Baghdad è suddiviso per strade o aree, ciascuna delle quali preposta ad una particolare categoria di venditori oppure ad una specifica professione artigianale. Ogni categoria artigianale e commerciale ha un suo capo che la rappresenta nei confronti dell'amministrazione centrale. Poichè l'Islam è contrario all'usura, le transazioni commerciali sono, praticamente, degli scambi.
Baghdad ritorna nell'ombra con la fine del califfato abbaside, nel 1258, pur se il suo ruolo predominante nell'area irachena non venne mai meno.
Archeologi italiani del Centro Ricerche e Scavi Archeologici di Torino, hanno contribuito fin dal 1971 al recupero di antichi fabbricati ed alla ristrutturazione di fatiscenti strutture islamiche, in accordo con le competenti autorità locali. Nel 1971 furono monitorati, per eventuali interventi, dei monumenti dell'architettura religiosa e cimiteriale irachena, sopravvissuti nel centro storico della città, al-Karkh e ar-Rusafah. Si tratta di monumenti estremamente importanti, perchè coprono l'intero sviluppo dell'arte islamica in Mesopotamia dal tardo periodo Abbaside al periodo Ottomano.
Nel 1982 fu iniziato un progetto per la creazione di una "Città della Cultura", posta su una fascia lungo la riva destra del Tigri, compresa tra la Mustansiriyah, il Palazzo Abbaside, il Qasr as-Seray, quartiere amministrativo dell'Iraq ottomano. Nel 1993 iniziò un nuovo programma per la documentazione dell'architettura abitativa tradizionale di Baghdad. Il primo quartiere ad essere interessato è stato quello di al-Khraimat, fondato a metà del XIX secolo sulla riva destra del Tigri, appena fuori le mura medioevali della città. Al-Khraimat conservava numerosi edifici di notevole interesse. Purtroppo la Guerra del Golfo non ha permesso di proseguire le indagini e rilievi su altri quartieri adiacenti.
Baghdad. La scelta della località dove erigere questa magnifica città fu piuttosto accurata. A determinare il luogo fu il cosiddetto "quarto clima", che i geografi arabi medioevali dipingevano come "il clima mediano, perfetto". Il cuore di questa felice condizione climatica è la Mesopotamia, la regione compresa tra i paesi degli Arabi, quelli dei Persiani e due fiumi altrettanto noti: il Tigri e l'Eufrate. Baghdad sorse sulla sede di un'altra, antichissima e favolosa città: Babilonia.
Il nome della città, nelle fonti del 762-767 d.C., anno di fondazione di Baghdad, è Madinat as-Salam, la "Città della Pace o della Salvezza". Il nome si rifà ad un versetto del Corano che, riferendosi al paradiso in cui abiteranno i credenti, dice: "Per questi è la Dimora della Pace presso il loro Signore, ed Egli sarà loro Patrono in compenso del bene ch'essi operavano". A volere la fondazione di Baghdad fu il califfo al-Mansur, che scelse, quale luogo privilegiato, un territorio nei pressi di Ctesifonte, capitale dell'impero dei Sasanidi. Il nome di Baghdada, secondo alcuni, deriverebbe dal persiano "Dio [ha] dato" (Bagh=Dio e dad=dato), mentre per altri deriverebbe dall'aramaico "recinto per pecore".
I fondatori vogliono che la città sia munita di una fortezza circolare che abbracci i palazzi reali e la grande moschea. Il messaggio che la dinastia abbaside vuole dare, attraverso l'edificazione di questa splendida città, è quello di una netta distinzione tra la gente comune e la corte che, a sua volta, è articolata in complesse gerarchie che hanno, al loro centro, il califfo ed i suoi compagni e collaboratori più fidati. Queste regole furono dagli Abbasidi ereditate dalla dinastia precedente, quella dei Sasanidi, la dinastia iranica scomparsa con le grandi conquiste arabo-islamiche del VII secolo d.C.
Nonostante questo il califfato del IX secolo non è un regime tirannico in senso stretto. L'ideologia musulmana, anzi, postula chiaramente che il sovrano deve garantire il benessere dei cittadini. Il mezzo attraverso il quale egli opera è l'amministrazione della giustizia, che garantisce a chiunque si consideri vittima di un sopruso, la possibilità di rivolgersi al califfo in persona.
Baghdad fu un centro commerciale di primaria importanza, capitale di un impero ricco e florido, dislocata su uno snodo viario di grande in teresse. Da un lato, infatti, per via di terra, passavano le carovaniere provenienti dall'Iran Orientale, regione di raccordo con l'Estremo Oriente, dall'altro Baghdad è ben collegata con il Golfo Persico, grazie a Bassora, il porto posto alla confluenza del Tigri e dell'Eufrate, dove inizia lo Shatt al-'Arab, dove arrivano le merci dall'India e dall'Africa.
In Baghdad si fondo gli antichi villaggi preesistenti che, alla fine, diventano veri e propri quartieri, come Karkh, sede di una fiera annuale prima della fondazione di Baghdad e diventato, dopo la nascita della città, il quartiere dei mercanti. Il mercato di Baghdad è suddiviso per strade o aree, ciascuna delle quali preposta ad una particolare categoria di venditori oppure ad una specifica professione artigianale. Ogni categoria artigianale e commerciale ha un suo capo che la rappresenta nei confronti dell'amministrazione centrale. Poichè l'Islam è contrario all'usura, le transazioni commerciali sono, praticamente, degli scambi.
Baghdad ritorna nell'ombra con la fine del califfato abbaside, nel 1258, pur se il suo ruolo predominante nell'area irachena non venne mai meno.
Archeologi italiani del Centro Ricerche e Scavi Archeologici di Torino, hanno contribuito fin dal 1971 al recupero di antichi fabbricati ed alla ristrutturazione di fatiscenti strutture islamiche, in accordo con le competenti autorità locali. Nel 1971 furono monitorati, per eventuali interventi, dei monumenti dell'architettura religiosa e cimiteriale irachena, sopravvissuti nel centro storico della città, al-Karkh e ar-Rusafah. Si tratta di monumenti estremamente importanti, perchè coprono l'intero sviluppo dell'arte islamica in Mesopotamia dal tardo periodo Abbaside al periodo Ottomano.
Nel 1982 fu iniziato un progetto per la creazione di una "Città della Cultura", posta su una fascia lungo la riva destra del Tigri, compresa tra la Mustansiriyah, il Palazzo Abbaside, il Qasr as-Seray, quartiere amministrativo dell'Iraq ottomano. Nel 1993 iniziò un nuovo programma per la documentazione dell'architettura abitativa tradizionale di Baghdad. Il primo quartiere ad essere interessato è stato quello di al-Khraimat, fondato a metà del XIX secolo sulla riva destra del Tigri, appena fuori le mura medioevali della città. Al-Khraimat conservava numerosi edifici di notevole interesse. Purtroppo la Guerra del Golfo non ha permesso di proseguire le indagini e rilievi su altri quartieri adiacenti.
1 commento:
multo utile.
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