mercoledì 25 maggio 2011

L'effimero impero di Gao



Gao, città situata sul fiume Niger, fu, un tempo, la capitale dello stato Songhai, nell'Africa centro-occidentale. La città era situata sulle rotte commerciali che attraversavano il Sahara e fu anche un centro di studi islamici tra il XV e il XVI secolo. L'impero si era, però, formato già nel VII secolo d.C.
Gli archeologi hanno ritrovato reperti archeologici che parlano di una abitazione del sito sin dal IX secolo d.C.. Nel X secolo la dinastia Sa allargò i confini dell'impero, introducento l'Islam nella regione. Una delle fonti di commercio e di ricchezza della comunità che viveva a Gao era il pesce, mentre il Niger depositava, lungo le sponde, il fertile limo che consentiva buoni raccolti. Recentemente gli archeologi hanno trovato, proprio nei pressi di Gao, merci importate dal nord Africa, risalenti all'XI-XII secolo.
Gao si sviluppò all'interno dell'impero del Mali nel 1290. Nel 1375 lo stato di Songhai, di cui la città faceva parte, si staccò dall'impero del Mali e divenne un impero a sé stante, cominciando a commerciare con successo il sale e l'oro.
La ricchezza passata di Gao è rappresentata efficacemente dalla tomba dell'imperatore Askia Muhammad, all'interno della Grande Moschea che occupa il centro città. Askia Muhammad fu il fondatore della dinastia Askia (1493-1528). La sua sepoltura è una piramide a gradoni in fango e mattoni di argilla cruda. Sotto il regno di questo sovrano, Gao divenne il principale centro religioso e intellettuale dell'Africa occidentale.
Verso la fine del XVI secolo, Mulay al Mansur, sovrano marocchino, conquistò sia Songhai che Gao, servendosi di mercenari spagnoli e, per la prima volta nella regione, di armi da fuoco.

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