mercoledì 15 giugno 2011

Il bell'Alessandro in terra d'Israele

Il ritratto di Alessandro ritrovato
a Tel Dor, Israele
Un ritratto senza precedenti del giovane Alessandro Magno è emerso durante alcuni scavi archeologici in Israele. E' un Alessandro dall'aspetto risoluto e particolarmente attraente, quello inciso su una gemma color rosso brillante, la cui datazione è stata fatta risalire ad un periodo immediatamente successivo alla morte del macedone, nel 323 a.C.La gemma è stata ritrovata da uno studente dell'Università di Washington nei resti di un grande edificio di età ellenistica nel sito archeologico di Tel Dor, che un tempo era un importante porto sulla costa mediterranea di Israele. Tel Dor si trova a circa 30 chilometri a sud di Haifa e fu certamente visitato da Alessandro Magno, che passò di qui nel 332 a.C., nel suo viaggio verso l'Egitto. La popolazione di Tel Dor fu sottomessa dal macedone senza difficoltà e il luogo rimase un centro di cultura e lingua greca in Israele per circa due secoli, finquando fu conquistata da Alessandro Ianneo, re di Giudea, nel 100 a.C.
L'incisione, esempio squisito di arte ellenistica, ritrae il volto di Alessandro dalla parte sinistra, con capelli ondulati, occhi infossati, alte sopracciglia, naso diritto. Proprio queste caratteristiche hanno aiutato gli studiosi a identificare il conquistatore macedone. Ma c'è anche dell'altro: un diadema costituito da una banda di panno legata attorno alla testa, che caratterizza il volto raffigurato come quello di un sovrano ellenistico. Vi sono, inoltre, tracce di una corona radiata che identifica ulteriormente il ritratto come quello di Alessandro Magno. Infatti solo le immagini del macedone e, più frequentemente, quelle dei Tolomei d'Egitto recano simbolicamente la corona radiata.
La gemma intagliata, probabilmente una corniola, doveva essere inizialmente posta su un anello d'oro e probabilmente apparteneva a un privato. La corniola è una varietà di quarzo cristallino con inclusioni di ferro, che anticamente si trovava nei deserti d'Arabia e d'Egitto. La combinazione tra la pietra e l'iconografia della figura di Alessandro suggeriscono agli studiosi che il gioiello deve essere nato in Egitto. Anche l'aristrocrazia locale, dunque, poteva permettersi di possedere oggetti d'arte estremamente raffinati.
Alessandro Magno fece uso della sua immagine quasi sempre a scopi propagandistici, permettendo la riproduzione di numerosi ritratti in tutto il suo impero, ma i ritratti del giovane re ricavati in una gemma sono piuttosto rari. Il ritratto in pietra più famoso di Alessandro è la gemma di Neisos, che ora si trova all'Hermitage di San Pietroburgo, in Russia, che presenta un ritratto del re a figura intera.

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