sabato 25 giugno 2011

Il gioiello sconosciuto di Acri

Particolare di S. Giovanni d'Acri
Uno dei siti archeologici più interessanti della Terra Santa si trova fuori dalle piste più battute dal turismo internazionale, si tratta della cittadina di Acri, dove gli stretti vicoli di epoca ottomana percorrono tutta la città e dove ora si sta riscoprendo, intatto, l'antico avamposto crociato.
E' stato ritrovato, durante l'apertura di un tunnel sotterraneo, un arco di passaggio. Inciso in gesso, su una parete, appare uno stemma ed alcuni graffiti lasciati da viaggiatori medioevali. Accanto a quest'arco è stata ritrovata una via in ciottoli e una fila di negozi che, un tempo, vendevano statuette di argilla e ampolle di acqua santa, souvenir assai popolari tra i pellegrini. Tutti questi luoghi furono, in qualche modo, utilizzati dai residenti della città fino al 1291, anno nel quale un esercito musulmano proveniente dall'Egitto, sconfisse la guarnigione cristiana di San Giovanni d'Acri e rase tutto al suolo.
L'attuale città di Acri fu costruita dai Turchi ottomani nel 1750 e preservò per secoli, nascosti nel sottosuolo, i resti dell'antica cittadina.
L'area che si sta attualmente scavando apparteneva, un tempo, ad un quartiere crociato e si pensa che possa essere visibile entro quest'anno. Attualmente la città di Acri ospita 5000 cittadini di nazionalità araba, provenienti da Israele, che vivono in un quartiere piuttosto popolato. Gran parte della popolazione è povera. Nel 2001 San Giovanni d'Acri venne nominato patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, il primo patrimonio in terra israeliana. Ma la sua importanza è stata per gran tempo oscurata dai siti vicini di Masada e di Gerusalemme.
L'apice dell'importanza, San Giovanni d'Acri la raggiunse nel 1104. Sotto il dominio cristiano la città divenne un importante centro commerciale, sede dei famosi templari e animata dalle diverse fazioni di cittadini europei che vi si erano trasferiti e che, talvolta, si combattevano tra le sue strade. Qui operavano i mercanti di Venezia, Genova e Pisa e piccole comunità ebraiche e musulmane.
Gli scavi israeliani sono iniziati, in modo continuativo, nel 1990 e già oggi alcuni resti dell'antica San Giovanni d'Acri sono perfettamente visitabili. Uno di questi luoghi è la fortezza degli Ospitalieri, con la sua sala da pranzo densa di colonne, i suoi depositi, una perfetta latrina. E' anche aperto un passaggio sotterraneo, ricavato dai cavalieri templari, rivali degli Ospitalieri, che conduce dalla fortezza al porto. Alcuni utilizzarono proprio questo passaggio sotterraneo, durante l'assedio di San Giovanni d'Acri nel 1291, per raggiungere i velieri in partenza per l'Europa dal porto della città, mentre il bisecolare regno crociato crollava tutt'intorno a loro.
Gli archeologi subacquei hanno ritrovato più di venti navi affondate nell'antico porto di Acri e resti di fortificazioni. La nave ritrovata più di recente era equipaggiata con cannoni utilizzati soprattutto per distruggere l'apparato velico del nemico. Risale al periodo del fallito assedio ad Acri di Napoleone Bonaparte, nel 1799.
Ora si sta puntellando le banchine del porto di San Giovanni d'Acri in modo da riportare alla luce il molo ellenistico antico di duemila anni.
Le possenti mura ora visibili furono innalzate nel 1800-1814 da Jazzar Pascià e dal suo consigliere ebreo Haim Farhi. La cittadella di Acri è quanto rimane di una fortificazione ottomana ricavata dalla cittadella costruita dagli Ospitalieri. Sotto la cittadella, scavi archeologici hanno identificato un complesso di sale degli Ospitalieri. Si tratta di sei sale semicomunicanti, un ampio salone, le carceri, una sala da pranzo, la posta e la cripta (resti di un'antica chiesa gotica).

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