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| Il sepolcreto milanese |
Il primo medico legale del mondo lavorava nella Milano del Rinascimento, al Policlinico Ospedale Maggiore. E' questa la scoperta dei ricercatori che stanno studiando il sepolcreto del Policlinico dal marzo scorso. Il sepolcreto è una necropoli milanese che contiene i resti di oltre 500 mila milanesi vissuti tra il 1473 e il 1695, tra cui al che il primo morto della peste del '600, quella che Manzoni ha immortalato nel suo capolavoro "I promessi Sposi".
L'antesignano dei medici legali era chiamato "catelano", registrava la causa di morte per tutti i decessi, anche per quelli non sospetti, come facevano i primi coroner inglesi (che non erano medici). Il lavoro del catelano era molto più dettagliato di quello svolto dai suoi colleghi d'oltremanica. Il suo intervento era necessario soprattutto in caso di morte traumatica.
Il coroner inglese era una persona che riferiva alle autorità i casi di morti sospette e cominciare dal 1200; il catelano, invece, cominciò ad operare dal 1438 ed era un vero e proprio medico che registrava le cause del decesso. Il nome catelano lo doveva al camice che indossava a scopo profilattico, un camice che, in realtà, era un vero e proprio vestito.
Altre scoperte sorprendenti sono emerse dalle prime indagini nella necropoli milanese. Diverse persone, già nel lasso temporale abbracciato dall'uso del sepolcreto, morivano per malattie autoimmuni quali l'artrite reumatoide o l'artrite da psoriasi, ma si moriva anche per avvelenamento da piombo. Il piombo, infatti, era presente in grandi quantità nel peltro, di cui erano fatti i bicchieri, ed anche nei cosmetici dell'epoca, utilizzati prevalentemente da prostitute ed attori di teatro.
Tra gli inumati nella sorprendente necropoli si è trovato anche un nano. Non si sa come si chiami, malgrado ci siano dei dettagliatissimi registri compilati dai medici dell'epoca sui malati e sui deceduti.
L'antesignano dei medici legali era chiamato "catelano", registrava la causa di morte per tutti i decessi, anche per quelli non sospetti, come facevano i primi coroner inglesi (che non erano medici). Il lavoro del catelano era molto più dettagliato di quello svolto dai suoi colleghi d'oltremanica. Il suo intervento era necessario soprattutto in caso di morte traumatica.
Il coroner inglese era una persona che riferiva alle autorità i casi di morti sospette e cominciare dal 1200; il catelano, invece, cominciò ad operare dal 1438 ed era un vero e proprio medico che registrava le cause del decesso. Il nome catelano lo doveva al camice che indossava a scopo profilattico, un camice che, in realtà, era un vero e proprio vestito.
Altre scoperte sorprendenti sono emerse dalle prime indagini nella necropoli milanese. Diverse persone, già nel lasso temporale abbracciato dall'uso del sepolcreto, morivano per malattie autoimmuni quali l'artrite reumatoide o l'artrite da psoriasi, ma si moriva anche per avvelenamento da piombo. Il piombo, infatti, era presente in grandi quantità nel peltro, di cui erano fatti i bicchieri, ed anche nei cosmetici dell'epoca, utilizzati prevalentemente da prostitute ed attori di teatro.
Tra gli inumati nella sorprendente necropoli si è trovato anche un nano. Non si sa come si chiami, malgrado ci siano dei dettagliatissimi registri compilati dai medici dell'epoca sui malati e sui deceduti.
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