sabato 11 giugno 2011

Misteriose città d'Etiopia

Paesaggio Tigray tra Adua e Yeha
Indagini geofisiche non invasive hanno permesso di scoprire un antico insediamento sugli altopiani etiopici. Ad effettuare le ricerche e la scoperta, due studiosi: Jorg Fassbinder del dipartimento di Geofisica della terra e scienze ambientali e Margaret Schlosser dell'Istituto Archeologico Tedesco. Hanno esaminato il terreno nella regione dell'altopiano etiopico nord-occidentale del Tigray, dove sorgeva la città di Yeha, che si credeva fosse un importante centro del Regno Diamat, fondata nel 700 a.C.
Gli studiosi hanno utilizzato un magnetometro, che è solitamente impiegato per rilevare anomalie locali nel campo geomagnetico che possono essere oggetti nascosti nel sottosuolo (tombe, focolari, pareti). Nel 2008 sono arrivati i primi risultati sorprendenti: un altare sacrificale perfettamente conservato nella località di Meqaber Ga'ewa. L'altare recava un'iscrizione che conteneva il nome di Yeha. Il capo del dipartimento culturale del Tigray Kebede Amare, ritiene che questo sia il punto più meridionale del Regno di Diamat che, un tempo, si estendeva tra l'Eritrea e l'Etiopia settentrionale. La civiltà possedeva un sistema di irrigazione estremamente sofisticato, faceva uso di aratri, coltivava miglio e utilizzava il ferro. Il regno ospitava una popolazione mista di indigeni e Sabei, che avevano le loro radici sul Mar Rosso.
Sempre nel 2008 gli archeologi hanno scavato un tempio dedicato al dio Luna sabeo Almaqah a Meqaber Ga'ewa. Nel contempo hanno scoperto ulteriori siti pertinenti ad un insediamento precedente. A Ziban Adi, uno dei siti più importanti, sono stati scavati, nel 2010, i muri di fondazione di un altro santuario sulla cima di una collina. Il ritrovamento di resti di ceramica nei campi circostanti l'edificio, suggeriscono che accanto al santuario sorgesse un abitato piuttosto popoloso.

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