mercoledì 1 giugno 2011

Un tubo misterioso su una nave romana

Grado
E' stato trovato, su una nave romana, un tubo di piombo che percorreva per intero lo scafo. Dei ricercatori italiani ritengono che questo tubo fosse parte di un sistema che serviva per tenere in vita i pesci trasportati a bordo della nave, assicurando agli animali un continuo rifornimento di acqua ossigenata.
Nei tempi antichi il pesce fresco era generalmente mangiato nelle vicinanze di dove era stato pescato. Se la teoria dei ricercatori italiani fosse giusta, si scoprirebbe che le navi romane potevano trasportare i pesci vivi in tutto il Mediterraneo.
La nave in cui è stato osservato il tubo di piombo, risale al II secolo d.C. ed è stata scoperta al largo della costa di Grado nel 1986. I pezzi sono stati recuperati nel 1999 ed ora è custodita nel Museo di Archeologia subacquea di Grado. Lo scafo della piccola nave è lungo 16,5 metri e trasportava centinaia di vasi e contenitori di pesci lavorati come sgombri salati e sardine.
Carlo Beltrame, archeologo marino dell'Università Ca' Foscari di Venezia è colui che, unitamente ad altri esperti, ha tentato di trovare una spiegazione alla presenza del tubo di piombo che percorreva lo scafo dell'imbarcazione. Il tubo plumbeo è lungo 1,3 metri ed ha tra i 7 e i 10 centimetri di diametro e gli studiosi hanno concluso che doveva essere connesso ad una pompa a pistoni. Una leva a mano muoveva questi ultimi su e giù all'interno di una coppia di tubi. Purtroppo, però, non sono stati trovati né la pomba né i pistoni.
Una nave delle dimensioni del relitto di Grado poteva contenere un serbatoio di circa 4 metri cubi di acqua che, a sua volta, poteva ospitare fino a 200 chilogrammi di pesce vivo.

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