domenica 31 luglio 2011

Il mosaico di Apollo dorato

Apollo, particolare del mosaico
ritrovato a Roma
Come scritto qui, a Roma è stato ritrovato un preziosissimo mosaico, sul Colle Oppio, raffigurante Apollo e le Muse. Si trova a due passi dalla famosa Domus Aurea, il palazzo imperiale che Nerone avrebbe voluto costruire per sé e per i suoi discendenti sul colle romano.
Il 29 luglio scorso l'assessore alla Cultura Dino Gasperini e il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma Umberto Broccoli hanno presentato alla stampa l'eccezionale opera d'arte riaffiorata dall'oblìo al quale l'avevano consegnata i secoli e l'incuria. Apollo e le Muse a lui care si trovano non lontano dall'affresco della "città ideale", nel criptoportico traianeo. Affresco scoperto nel 1998.
Apollo, tra l'altro, è il protagonista dell'affresco della "città ideale", dove è raffigurato sotto forma di grande statua. Queste opere d'arte sono inserite sotto la grande esedra del complesso termale ideato per l'imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano nel 109 d.C. da Apollodoro di Damasco.
Il mosaico di Apollo e le Muse, però, sembrano appartenere ad un edificio precedente l'impianto traianeo. Si pensa ad un Musaeum, luogo che, in antichità, era dedicato alle Muse, protettrici delle arti, dove i ricchi Romani si riunivano per ascoltare musica e parlare d'arte. A scoprirlo sono stati gli archeologi della Soprintendenza comunale, guidati da Rita Volpe.
Il criptoportico in età moderna aveva ospitato una polveriera napoleonica ed ha cominciato ad essero oggetto d'indagine sin dalla metà degli anni '90 del secolo scorso. Proprio qui, in fondo ad una galleria lunga 60 metri e larga 8 fu riportato alla luce l'affresco che ritraeva la cosiddetta "città ideale" ripresa a volo d'uccello. Un affresco eccezionale: una città con la sua cerchia di mura turrite, sulla sinistra il corso di un fiume attraversato da ponti e accompagnato da camminamenti. In basso un mausoleo che sembra dorato e delle case di colo rosso, poi un quadriportico collonnato, templi ed altri edifici su un'altura. Al centro della città una statua dorata di dimensioni colossali posta all'incrocio tra due strade. Ed ancora un teatro con la stessa raffigurazione di Apollo che compare sul mosaico appena scoperto.
Già in passato, in un vano adiacente a quello dove si trova il mosaico, erano stati individuati affreschi raffiguranti la vendemmia e il culto della vite. Durante gli scavi, poi, all'interno della galleria del criptoportico è stata rinvenuta un'altra struttura muraria, anteriore a quella traianea, sulla quale si trova il mosaico parietale oggi restituito alla città, con i suoi due metri di altezza e sei di lunghezza. Finora la parte scavata ha messo in luce solo la parte superiore delle nove figure. Si presume che la parete scenda per altri dieci metri dal punto attuale fino a raggiungere il ninfeo che vi si affacciava.

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