mercoledì 20 luglio 2011

Il principe di Leubingen

Le asce ritrovate a Leubingen
Nel 1877 il professor Friederich Klopfleisch scavò un tumulo nella parte orientale della Germania e scoprì una camera sepolcrale intatta, in cui giacevano i resti di un uomo, spille d'oro, strumenti preziosi, un pugnale, un piatto di cibo e bevande poste ai piedi del defunto. Oltre all'uomo adulto, nel sepolcro era stato inumato anche un bambino, posto sul grembo dell'uomo.
Il defunto venne presto soprannominato il principe di Leubingen, per la sua appartenenza ad un'elite che l'aveva seppellito in un tumulo appositamente costruito utilizzando 3.000 metri cubi di terra, con una volta a forma di tenda, con travi di quercia e coperta da uno strato di pietre.
Per anni gli studiosi si sono chiesti chi fosse il misterioso individuo. Adesso sembra che nuovi indizi possano far luce sull'identità dell'uomo. Gli archeologi hanno scavato faticosamente 25 ettari di terreno nelle immediate vicinanze del tumulo ed hanno scoperto una delle più grandi strutture della Germania preistorica (1940 a.C.): 470 metri quadri di superficie contenenti una notevole quantità di oggetti in bronzo e un cimitero costituito da 44 sepolture semplici e disadorne. Particolarmente interessante è il deposito di armi che è stato ritrovato nei pressi delle sepolture. Le armi si trovavano in un vaso di ceramica ed i test hanno dimostrato che il vaso contiene circa 100 lame di asce di bronzo. Il vaso era stato sepolto fuori da una casa recentemente scoperta, lunga 44 metri, con il tetto in canne o assi di legno alto circa 8 metri.
Alcuni studiosi pensano che l'edificio possa essere stato un tempio e le asce delle offerte agli dei degli inferi. Altri, invece, ritengono che la casa sia stato il palazzo del principe ritrovato più di cento anni fa. Una piccola incudine, ritrovata nella sepoltura del principe, fa pensare che l'uomo avesse a che fare con la metallurgia. Forse era addirittura un fabbro. Il bambino ritrovato nella tomba dell'uomo era, forse, un sacrificio effettuato alla sua morte.

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