mercoledì 24 agosto 2011

Caccia al Leonardo scomparso

Rubens, la Battaglia di Anghiari
Il Comune di Firenze e il National Geographic stanno cercando di rintracciare la "Battaglia di Anghiari", celebre dipinto perduto di Leonardo da Vinci. L'opera dovrebbe trovarsi dietro una delle pareti del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
L'indagine è portata avanti per mezzo di radar speciali che, si spera, potranno fornire risultati utili per stabilire le modalità di prosecuzione dell'ultima fase di lavoro.
La Battaglia di Anghiari era una pittura murale di Leonardo, datata al 1503. Il dipinto venne lasciato mutilo e incompiuto per via della tecnica inadeguata. Circa sessanta anni dopo, la decorazione del salone venne rivista da Giorgio Vasari che, non è ancora chiaro, forse distrusse i frammenti leonardiani o li nascose sotto un nuovo intonaco.
Nel 1503 Pier Soderini, gonfaloniere della Repubblica fiorentina, affidò a Leonardo, di ritorno in città dopo il lungo soggiorno milanese, l'incarico di decorare una delle grandi pareti del nuovo Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. L'opera era sicuramente grandiosa e metteva Leonardo a confronto con il suo più diretto collega e rivale, Michelangelo, che doveva eseguire un affresco gemello su una parete vicina, la Battaglia di Cascina.
Leonardo cominciò a progettare il dipinto dopo un viaggio a Pisa. Non sarebbe stato un affresco ma un'opera ad encausto, recuperando, in tal modo, le antiche conoscenze dei Romani tramandate attraverso l'Historia Naturalis di Plinio il Vecchio.
Nè la pittura di Leonardo, nè quella di Michelangelo vennero completate. Non sono pervenuti a noi nemmeno i cartoni originali. Leonardo iniziò l'opera che si era prefisso, ma la scelta tecnica si rivelò inadatta quando era oramai troppo tardi. Predispose due grandi calderoni carichi di legna che ardeva a temperatura altissima. Avrebbero dovuto essiccare la superficie dipinta. Ma l'opera era talmente vasta che la temperatura non fu sufficiente a far essiccare i colori, che finirono per colare sull'intonaco, tendendo quasi a scomparire.
Nel 1503 Leonardo interruppe il trasferimento del dipinto dal cartone alla parete. Tra le migliori copie tratte dal cartone leonardesco, vi è quella di Rubens, oggi al Louvre.

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