Lago di Bolsena |
Sulla sponda settentrionale del lago di Bolsena, nei dintorni di Roma, sulla sommità del Monte Ladro, è stata fatta un'importante scoperta. Sono stati riportati alla luce i resti di un santuario a pianta rettangolare (8,60 x 11,60 metri), orientato nord-sud e con tutte le caratteristiche dei templi tuscanici descritte da Vitruvio.
Non lontano dall'edificio sacro è stata ritrovata una vasca foderata con blocchi di tufo che, unitamente al tempio, ha portato a pensare che può trattarsi di un'area deputata a santuario circondata da una muraglia che delimita l'intera sommità del monte.
Gli archeologi, in base ai primi rilievi ed ai primi ritrovamenti in situ, collocano la frequentazione di quest'area già al VII secolo a.C., mentre la prima fase del santuario risalirebbe al V secolo a.C. e risulta documentata anche grazie alla ricca decorazione in terracotta che è stata ritrovata. Sono documentate anche fasi successive, per quel che riguarda il santuario, fino all'abbandono all'epoca di Antonino Pio.
Sono stati recuperati materiali che fanno pensare ad un culto di Hercle, tra i quali una piccola clava. Al dio doveva essere associata una divinità femminile, visto che sono stati recuperati dei pesi da telaio. Le terrecotte recuperate, invece, paiono evidentemente riferibili a quelle di Velzna (Orvieto), nella cui zona di influenza era inserito il santuario.
Non lontano dall'edificio sacro è stata ritrovata una vasca foderata con blocchi di tufo che, unitamente al tempio, ha portato a pensare che può trattarsi di un'area deputata a santuario circondata da una muraglia che delimita l'intera sommità del monte.
Gli archeologi, in base ai primi rilievi ed ai primi ritrovamenti in situ, collocano la frequentazione di quest'area già al VII secolo a.C., mentre la prima fase del santuario risalirebbe al V secolo a.C. e risulta documentata anche grazie alla ricca decorazione in terracotta che è stata ritrovata. Sono documentate anche fasi successive, per quel che riguarda il santuario, fino all'abbandono all'epoca di Antonino Pio.
Sono stati recuperati materiali che fanno pensare ad un culto di Hercle, tra i quali una piccola clava. Al dio doveva essere associata una divinità femminile, visto che sono stati recuperati dei pesi da telaio. Le terrecotte recuperate, invece, paiono evidentemente riferibili a quelle di Velzna (Orvieto), nella cui zona di influenza era inserito il santuario.
Nessun commento:
Posta un commento