La strada di legno conservata nella torba nell'East Anglia |
Una strada, probabilmente risalente all'Età del Ferro, costruita in legno e conservatasi nella torba per più di 2000 anni, è stata ritrovata dagli archeologi durante degli scavi nell'East Anglia. Il sito, scavato a giugno, era forse inserito in un percorso che attraversava il fiume Waveney e le zone umide circostanti Geldeston nel Norfolk. Strade rialzate sono state ritovate, in zona, nel 2006, durante i lavori per prevenire un'alluvione presso la vicina città di Suffolk Beccles.
Si pensa che la strada di legno appena ritrovata risalga ad un periodo preromano e sia stata costruita dalla locale tribù degli Iceni. La datazione esatta deve ancora essere effettuata, ma gli anelli del legno suggeriscono una datazione al 75 a.C.. La strada in legno, dunque, risalirebbe a più di cento anni prima dell'invasione romana, quando gli Iceni, capeggiati dalla loro regina Boudicca (o Boadicea), si ribellarono e sconfissero le armate di Roma. Nel 60 d.C. tesero un'imboscata ad una legione romana e saccheggiarono gli insediamenti romani di Londra e Colchester prima di essere sconfitti.
Le strutture di legno, che di solito sono deperibili e vanno facilmente perdute durante gli scavi archeologici, fanno acquisire, al luogo in cui vengono ritrovate intatte, un'importanza notevole. Al momento in cui vengono alla luce paiono strutture moderne, tanto che è possibile vedere chiaramente su di esse gli interventi di carpenteria.
Kristina Krawiec, ricercatrice archeologica dell'Università di Birmingham, che fa parte della squadra che opera sul sito appena scoperto, ha affermato che gli studiosi stanno acquisendo, attraverso ritrovamenti simili, maggiore comprensione della tecnologia del tempo in Gran Bretagna.
I legni che, messi insieme, formavano questa antica strata britannica sono stati scoperti, per la prima volta, nel giugno dello scorso anno, a 4 metri di profondità e per un percorso di 500 metri attraverso la zona umida fino al fiume. Altri due reperti, ritrovati in precedenza, possono collegarsi a questa strada: uno è collocato sull'altra sponda del fiume, l'altro corre lungo il letto di quest'ultimo.
Ben Gearey, archeologo dell'Università di Birmingham, ha affermato: "Forse abbiamo la prova che questi allineamenti sono stati progettati appositamente ad indicare un attraversamento oppure un'immissione alla strada che conduceva al fiume Waveney". Gli archeologi ritengono che questa strada sia stata un modo per segnalare, da lunga distanza, questo territorio a chi viaggiava nonché un percorso verso il luoghi di ritrovo a scopo religioso dai quali la tribù, responsabile della costruzione della strada, poteva recarsi a portare offerte al fiume. Elementi come spade, scudi e punte di lancia si ritrovano spesso nei fiumi, offerte, probabilmente, agli déi o agli antenati defunti da lungo tempo.
Boudicca o Boadicea, regina degli Iceni, viene chiamata in modo differente dalle antiche fonti. Si pensa che la forma più corretta del suo nome sia Boudicca o Boudica, derivante dalla parola celtica bouda, "vittoria". Tacito scrive che la regina era di nobili natali e che a circa sette anni di età era andata a vivere con una seconda famiglia, dove apprese storia, tradizioni, religione e cultura delle tribù celtiche. Nel 47 d.C. tornò a casa e fu data in moglie all'iceno Prasutago, dal quale ebbe due figlie.
Prasutago sperava di lasciare il suo regno ai suoi familiari, diviso equamente tra la moglie, le figlie e l'impero Romano, a quel tempo sotto Nerone. Normalmente i Romani concedevano l'indipendenza ai regni alleati solo finchè erano vivi i re clienti, che avevano l'obbligo di lasciare in eredità a Roma i loro possedimenti. Inoltre la legge romana riconosceva validità solo ai lasciti in linea maschile. Sicché quando Prasutago morì, le sue intenzioni furono vanificate e il suo regno fu annesso dai Romani.
Tacito scrive che le proteste di Boudicca furono punite severamente: venne esposta in pubblico nuda e frustata mentre le sue figlie furono violentate.
Nel 60 o 61 d.C., il proconsole Gaio Svetonio Paolino stava conducendo una campagna contro i druidi dell'isola di Anglesey (nel Galles settentrionale), gli Iceni e i Trinovanti si ribellarono sotto la guida di Boudicca, conquistando Camulodunum (Colchester) e Londinium (Londra). Riorganizzate le truppe, Paolino si scontrò con Boudicca nela battaglia di Watling Street e, nonostante fossero inferiori di numero, i Romani sconfissero i ribelli. Boudicca si avvelenò.
Si pensa che la strada di legno appena ritrovata risalga ad un periodo preromano e sia stata costruita dalla locale tribù degli Iceni. La datazione esatta deve ancora essere effettuata, ma gli anelli del legno suggeriscono una datazione al 75 a.C.. La strada in legno, dunque, risalirebbe a più di cento anni prima dell'invasione romana, quando gli Iceni, capeggiati dalla loro regina Boudicca (o Boadicea), si ribellarono e sconfissero le armate di Roma. Nel 60 d.C. tesero un'imboscata ad una legione romana e saccheggiarono gli insediamenti romani di Londra e Colchester prima di essere sconfitti.
Le strutture di legno, che di solito sono deperibili e vanno facilmente perdute durante gli scavi archeologici, fanno acquisire, al luogo in cui vengono ritrovate intatte, un'importanza notevole. Al momento in cui vengono alla luce paiono strutture moderne, tanto che è possibile vedere chiaramente su di esse gli interventi di carpenteria.
Kristina Krawiec, ricercatrice archeologica dell'Università di Birmingham, che fa parte della squadra che opera sul sito appena scoperto, ha affermato che gli studiosi stanno acquisendo, attraverso ritrovamenti simili, maggiore comprensione della tecnologia del tempo in Gran Bretagna.
I legni che, messi insieme, formavano questa antica strata britannica sono stati scoperti, per la prima volta, nel giugno dello scorso anno, a 4 metri di profondità e per un percorso di 500 metri attraverso la zona umida fino al fiume. Altri due reperti, ritrovati in precedenza, possono collegarsi a questa strada: uno è collocato sull'altra sponda del fiume, l'altro corre lungo il letto di quest'ultimo.
Ben Gearey, archeologo dell'Università di Birmingham, ha affermato: "Forse abbiamo la prova che questi allineamenti sono stati progettati appositamente ad indicare un attraversamento oppure un'immissione alla strada che conduceva al fiume Waveney". Gli archeologi ritengono che questa strada sia stata un modo per segnalare, da lunga distanza, questo territorio a chi viaggiava nonché un percorso verso il luoghi di ritrovo a scopo religioso dai quali la tribù, responsabile della costruzione della strada, poteva recarsi a portare offerte al fiume. Elementi come spade, scudi e punte di lancia si ritrovano spesso nei fiumi, offerte, probabilmente, agli déi o agli antenati defunti da lungo tempo.
Boudicca o Boadicea, regina degli Iceni, viene chiamata in modo differente dalle antiche fonti. Si pensa che la forma più corretta del suo nome sia Boudicca o Boudica, derivante dalla parola celtica bouda, "vittoria". Tacito scrive che la regina era di nobili natali e che a circa sette anni di età era andata a vivere con una seconda famiglia, dove apprese storia, tradizioni, religione e cultura delle tribù celtiche. Nel 47 d.C. tornò a casa e fu data in moglie all'iceno Prasutago, dal quale ebbe due figlie.
Prasutago sperava di lasciare il suo regno ai suoi familiari, diviso equamente tra la moglie, le figlie e l'impero Romano, a quel tempo sotto Nerone. Normalmente i Romani concedevano l'indipendenza ai regni alleati solo finchè erano vivi i re clienti, che avevano l'obbligo di lasciare in eredità a Roma i loro possedimenti. Inoltre la legge romana riconosceva validità solo ai lasciti in linea maschile. Sicché quando Prasutago morì, le sue intenzioni furono vanificate e il suo regno fu annesso dai Romani.
Tacito scrive che le proteste di Boudicca furono punite severamente: venne esposta in pubblico nuda e frustata mentre le sue figlie furono violentate.
Nel 60 o 61 d.C., il proconsole Gaio Svetonio Paolino stava conducendo una campagna contro i druidi dell'isola di Anglesey (nel Galles settentrionale), gli Iceni e i Trinovanti si ribellarono sotto la guida di Boudicca, conquistando Camulodunum (Colchester) e Londinium (Londra). Riorganizzate le truppe, Paolino si scontrò con Boudicca nela battaglia di Watling Street e, nonostante fossero inferiori di numero, i Romani sconfissero i ribelli. Boudicca si avvelenò.
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