Il rilievo di Nag el-Hamdulah |
La più antica immagine conosciuta di un sovrano egizio con indosso la corona bianca associata al potere dinastico, è stata portata alla luce da un team internazionale di archeologi guidati dagli egittologi dell'Università di Yale.
Intagliato intorno al 3200 a.C., quest'unica prova di una celebrazione reale avvenuta all'alba del periodo dinastico in Egitto è stata trovata in un sito scoperto circa cinquanta anni fa dall'egittologo Labib Habachi a Nag el-Hamdulah, sulla riva destra del Nilo a nord di Assuan. Il sito è stato parzialmente danneggiato negli ultimi anni e il team guidato dagli archeologi di Yale, che comprende una missione italiana dall'Università di Bologna ed una missione belga, attraverso metodi all'avanguardia, come l'utilizzo di tecnologia digitale, hanno ricostruito e analizzato le immagini e il testo in geroglifico ritrovato recentemente.
Secondo Maria Carmela Gatto, direttrice del progetto, le immagini e la breve scritta sono la più antica rappresentazione finora giunta a noi di un giubileo reale, completo di tutti gli elementi di identificazione del primo periodo dinastico, conosciuto da documenti successivi come la cosiddetta pietra di Palermo (che riporta alcuni annali reali). Il bassorilievo ritrovato recentemente mostra un faraone egizio che indossa una corona egiziana e un'iscrizione che allude ai "Seguaci di Horus", la corte reale.
Il ciclo di immagini di Nag el-Hamdulab rivela l'emergere del faraone come di una suprema figura sacerdotale incarnante le manifestazioni del potere divino e umano. Questo ciclo, inoltre, è l'unico del periodo a recare, a corredo, un'iscrizione geroglifica. Sembra che si tratti della testimonianza della più antica riscossione di imposte e della prima espressione di controllo economico reale sull'Egitto.
Gli archeologi hanno datato il ciclo di Nag el-Hamdulah al 3200 a.C. circa, un periodo compreso tra la Dinastia Zero e Narmer, il primo faraone della prima Dinastia.
Intagliato intorno al 3200 a.C., quest'unica prova di una celebrazione reale avvenuta all'alba del periodo dinastico in Egitto è stata trovata in un sito scoperto circa cinquanta anni fa dall'egittologo Labib Habachi a Nag el-Hamdulah, sulla riva destra del Nilo a nord di Assuan. Il sito è stato parzialmente danneggiato negli ultimi anni e il team guidato dagli archeologi di Yale, che comprende una missione italiana dall'Università di Bologna ed una missione belga, attraverso metodi all'avanguardia, come l'utilizzo di tecnologia digitale, hanno ricostruito e analizzato le immagini e il testo in geroglifico ritrovato recentemente.
Secondo Maria Carmela Gatto, direttrice del progetto, le immagini e la breve scritta sono la più antica rappresentazione finora giunta a noi di un giubileo reale, completo di tutti gli elementi di identificazione del primo periodo dinastico, conosciuto da documenti successivi come la cosiddetta pietra di Palermo (che riporta alcuni annali reali). Il bassorilievo ritrovato recentemente mostra un faraone egizio che indossa una corona egiziana e un'iscrizione che allude ai "Seguaci di Horus", la corte reale.
Il ciclo di immagini di Nag el-Hamdulab rivela l'emergere del faraone come di una suprema figura sacerdotale incarnante le manifestazioni del potere divino e umano. Questo ciclo, inoltre, è l'unico del periodo a recare, a corredo, un'iscrizione geroglifica. Sembra che si tratti della testimonianza della più antica riscossione di imposte e della prima espressione di controllo economico reale sull'Egitto.
Gli archeologi hanno datato il ciclo di Nag el-Hamdulah al 3200 a.C. circa, un periodo compreso tra la Dinastia Zero e Narmer, il primo faraone della prima Dinastia.
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