venerdì 28 ottobre 2011

San Giovanni prima di...San Giovanni!

Gli scavi della metro C a S. Giovanni
La costruzione della metro C a Roma sta rivelando un insospettato aspetto di alcuni quartieri di Roma. Per esempio San Giovanni, dove sorgevano una serie di colline boscose punteggiate di alberi di grandi dimensioni e "corredate" persino da un torrente che creava delle piccole isole, prima di gettarsi nel Tevere.
Sono stati più di 400 i carotaggi compiuti dalle ditte incaricate della costruzione della metro tra le future stazioni di San Giovanni e Lodi nord. Proprio questi carotaggi hanno restituito un quartiere cittadino completamente pianeggiante, una vallata acquitrinosa con tanto di rapide, depressioni e cascatelle che aveva il posto dell'attuale, popoloso, quartiere di San Giovanni. L'antico torrente che percorreva questa valle amena è lo stesso che scorre, ancor oggi, sotto il Colosseo. Un torrente di cui non si conosce l'antico nome e che, pertanto, nome non ha ancora oggi.
La vegetazione che ricopriva questa valle era costituita, in prevalenza, di canne e di cosiddetti alberi di Giuda, nonchè da fitti boschi. Erano talmente fertili, questi terreni, che dal I secolo a.C. furono trasformati in appezzamenti agricoli possesso di grandi proprietari. Nel cantiere della stazione di San Giovanni, poi, a 14 metri di profondità, gli archeologi hanno ritrovato le radici ancora in situ di peschi e meli, opere di canalizzazione dell'età augustea, i resti di una sorta di mulino ad acqua e molti laterizi con il bollo di un unico produttore. Poco distante, in via Sannio, sono state ritrovate lastrine di marmo pregiato che rivestivano, un tempo, pavimenti e pareti.
Sul torrente che, un tempo, percorreva la vallata di San Giovanni furono costruite parte delle Mura Aureliane che, proprio per questo, hanno un'intrinseca fragilità in diversi punti del percorso. L'area di San Giovanni rimase a destinazione prevalentemente agricola fino alla caduta di Roma, in seguito alla quale attraversò secoli di abbandono. Venne sbancanta negli anni Venti del '900, quando le si dette l'attuale fisionomia.
Ma i lavori della metro C hanno permesso altre scoperte, lungo il percorso della ferrovia sotterranea: la necropoli paleolitica di Pantano, un tratto dell'antica via Labicana, una cava di pozzolana dell'età Flavia, con mosaici e colonne, al Pigneto.

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