domenica 18 dicembre 2011

Antiche ziggurat e codici dimenticati


la più antica raffigurazione della Torre di Babele
I 107 testi cuneiformi facenti parti, per la maggior parte, della collezione di Martin Schoyen, uomo d'affari norvegese, hanno rivelato un panorama estremamente interessante. La data dei reperti si fa risalire ad un lasso temporale tra i 5000 e i 2400 anni fa, ai tempi dell'impero achemenide.
Tra i reperti vi è una scritta, per la maggior parte andata perduta, che riporta il nome di Nabucodonosor II, sovrano di Babilonia, che fu il commmittente di una grande ziggurat (torre piramidale dall'architettura massiccia), dedicata al dio Marduk circa 2500 anni fa. L'iscrizione faceva parte di una stele e comprende un disegno dell'edificio commissionato dal sovrano e del sovrano stesso. Alcuni studiosi sostengono che proprio questa ziggurat ispirò il racconto della biblica torre di Babele. L'iscrizione aggiunge che il monumento religioso fu costruito impiegando lavoranti che appartenevano a diverse nazionalità. L'immagine di Nabucodonosor, che si trova sulla stele, è una delle quattro rappresentazioni del sovrano che si conoscono. Il re è raffigurato con una lunga barba ed un cappello conico che rappresenta una corona. Al polso destro un bracciale, nella mano sinistra un bastone alto come lui. La stele in questione era probabilmente posta in una cavità della ziggurat di Babilonia, prima di essere rimossa, forse già in epoca antica.
Un'altra delle iscrizioni che fanno parte della collezione Schoyen narra la violenza ed i saccheggi seguiti ad una guerra di circa 3000 anni fa. La scritta fa parlare il re Tiglatpileser I, sovrano d'Assiria, che si vanta di aver conquistato una buona parte della Mesopotamia e ricostruito un palazzo di una città chiamata Pakute.
Una delle altre tavolette esaminate e tradotte è la più antica copia conosciuta del codice legislativo di Ur-Nammu, re mesopotamico che governò Ur circa 4000 anni fa. Questo sovrano diede vita ad un corpus legislativo secoli prima del più antico codice che si conosca, quello di Hammurabi, del 1780 a.C.. Addirittura il codice di Ur-Nammu è persino più evoluto di quello di Hammurabi. Ad esempio, esso prescrive una multa per il furto, piuttosto che il classico "occhio per occhio". Altre regole stabiliscono i compensi da corrispondere a chi somministra bevande al pubblico, a seconda che questa bevanda - si tratta soprattutto di birra - sia somministrata in una stagione piuttosto che in un'altra.

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