sabato 3 novembre 2012

Troppi turisti per la Cappella Sistina

Michelangelo, volta della Cappella Sistina
La Cappella Sistina e gli stupefacenti affreschi michelangioleschi sono minacciati dalle troppe persone che, ogni giorno, sostano ad ammirare questa straordinaria opera d'arte.
"La pressione antropica con la polvere, l'umidità dei corpi, l'anidride carbonica prodotta dalla sudorazione, a lungo andare può provocare danni ai dipinti", ha affermato il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci. "Si potrebbe limitare l'accesso, mettendo un limite al numero dei visitatori. Lo faremo se la pressione dei turisti dovesse aumentare al di là di un livello ragionevole e se non dovessimo riuscire a risolvere il problema in un modo efficace", ha concluso.
I visitatori della Cappella Sistina sono circa 20.000 al giorno e questo ne fa la stanza più visitata di tutto il mondo. La Cappella, con le sue 12 finestre, prende nome da papa Sisto IV, che la commissionò tra il 1475 e il 1483, per dare al Vaticano un luogo dove potessero svolgersi solenni cerimonie. In realtà si trattò di ripristinare uno dei monumenti romani più devastati dalle lotte civili seguite alla cattività avignonese: la cappella palatina del Palazzo Apostolico.
Il progetto architettonico della Cappella Sistina risale a Braccio Pontelli (1473). Nel 1477 vennero definitivamente eliminati i fatiscenti resti della primitiva costruzione, lasciando, però, intatte le fondazioni che vennero sfruttate per edificare la stanza. La costruzione, avviata lo stesso anno, venne terminata nell'estate del 1481. Qui furono impegnati i più grandi artisti del tempo: Botticelli, il Ghirlandaio, il Perugino, il Pinturicchio, Luca Signorelli tra gli altri. Il soffitto era stato inizialmente dipinto di blu e vi erano state inserite delle stelle dorate a simulare un cielo notturno. Papa Giulio II, però, decise di cambiare decisamente soggetto, trovando il cielo notturno troppo monotono. Chiamò Michelangelo a compiere quello che, in seguito, verrà considerato come il suo capolavoro. Il papa ancorò la volta con delle catene, in modo da rendere l'ambiente agibile. Infatti si era aperta una profonda crepa in seguito a pericolosi cedimenti del terreno.
Michelangelo lavorò agli affreschi tra il 1508 e il 1512, dipingendo ben 300 figure che avevano il compito di raccontare la storia del libro della Genesi. Di queste figure rimangono dei disegni, un documento estremamente prezioso della genesi dell'opera del grande artista.

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