martedì 29 gennaio 2013

Il palazzo di Natakami, faraone nubiano

Forma di argilla cotta per tondi
di faience che decoravano il
palazzo di Natakamani
Archeologi italiani hanno riportato alla luce l'area delle cerimonie sacre del palazzo del faraone Natakamani (I secolo d.C.) nell'antica città nubiana di Napata.
La direzione degli scavi è affidata all'Università Ca' Foscari di Venezia, nella persona del professor Emanuele Marcello Ciampini. L'area cerimoniale è pertinente l'ultima fase dell'antica città. Gli scavi hanno riportato alla luce anche un ampio tratto del muro esterno, decorato con una lesena intonacata in bianco, blu, rosso e giallo ed anche frammenti di medaglioni in faience.
La scoperta più rilevante è un podio in muratura, eretto subito a sud delle scale di ingresso ovest. La struttura era stata costruita in mattoni cotti con un nucleo in mattoni crudi. Originariamente era intonacata e dipinta di giallo. Tra il muro perimetrale e il podio si è conservata un'ampia sezione della facciata esterna del palazzo.
Nel sito sono già emersi, in passato, frammenti di colonne in stile greco ionico e diverse fondazioni in mattoni crudi. Il palazzo di Natakamani è stato già indagato nel 2004, restituendo una struttura architettonica monumentale assimilabile ad un peristilio ed un edificio in mattoni cotti, oltre ad un bacino di pietra già individuato poiché situato più in superficie. Sono emersi anche frammenti di tubazioni che servivano una stanza con resti di bacini in pietra e, inserite nelle murature, due vasche da bagno in arenaria perfettamente levigata ed intonacate all'interno ed all'esterno. Entrambe le vasche possedevano fori per l'uscita dell'acqua.

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