lunedì 15 aprile 2013

Elaiussa Sebaste, da Roma a Bisanzio

Veduta aerea del palazzo bizantino di Elaiussa Sebaste
La spedizione archeologica italiana dell'Università di Roma "La Sapienza" ha esplorato i fondali del mare prospiciente il promontorio turco di Elaiussa, nella provincia di Mersin, dove sono stati localizzati i resti di due relitti di navi, l'una di età imperiale romana e l'altra del VI-VII secolo d.C., con carichi di anfore e marmi.
Una vasta zona intorno al luogo di giacimento dei relitti è risultata, inoltre, ricca di manufatti in terracotta, litici, lignei e metallici. Il primo dei due relitti, del II secolo d.C., recava un carico di anfore iberiche e di marmi e avrebbe dovuto attraccare al porto settentrionale di Elaiussa. Il secondo relitto, di età bizantina, recava materiali locali e provenienti dall'Egeo, dalla Palestina e dall'Africa.
Basilica cristiana all'interno dell'agorà romana
L'antico porto di Elaiussa Sebaste (oggi Ayas) si trova a circa 60 chilometri dalla città di Mersin, di fronte all'isola di Cipro. La città fu uno dei principali porti commerciali della Cilicia e conservò il suo prestigio fino all'età bizantina. Della città sono finora emersi monumenti pubblici e privati di età romano-imperiale (teatro, terme, agorà, tempio, necropoli) e del periodo proto bizantino (un palazzo che doveva essere destinato all'autorità civile e numerose basiliche cristiane).
Lo scavo ha permesso di accertare che Elaiussa Sabaste fu parzialmente distrutta e poi abbandonata all'epoca dell'invasione araba nel 672 d.C.
La città occupava un'area complessiva di 23 ettari e si estendeva su un promontorio e su un'ampia fascia costiera. Era dotata di due bacini portuali, il più grande a nord, il più piccolo a sud del promontorio, entrambi attualmente insabbiati. Proprio l'insabbiamento dei due porti ebbe come conseguenza una diminuzione d'importanza della città a vantaggio della vicina Corycos. In epoca bizantina Elaiussa Sebste divenne sede vescovile e venne arricchita da numerose basiliche cristiane.
Sono ben conservati tratti delle mura che cingevano l'antica città. Sulla estrema punta nord del promontorio è stata riportata alla luce una basilica a tre navate con tratti ben conservati del pavimento in piastrelle di calcare e di marmo di diversi colori.
Il teatro, risalente al II secolo d.C., è stato ricavato dalle pendici di una collina sulla quale, in precedenza, sorgeva una villa con pavimenti musivi ed un complesso termale. Sulla collina sud della città vi sono i resti di una piccola basilica di età bizantina con annesso convento, ricavati da un tempio romano.

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