domenica 7 aprile 2013

La fortezza di Gonur-Tepe rivela i suoi segreti

La fortezza di Gonur-Tepe
Più di quattro millenni fa, la città-fortezza di Gonur-Tepe poteva diventare una vera e propria potenza internazionale se la polvere del deserto del Kara Kum, nel remoto Turkmenistan occidentale, non l'avesse seppellita.
Gonur-Tepe è stata scoperta dagli archeologi sovietici nel secolo scorso ma ora sta rivelando piano piano i suoi segreti. Innanzitutto è stata scoperta la scala di un grande complesso di circa 30 ettari di estensione. Dall'alto quest'edificio sembra un complesso labirinto di corridoi. Gonur-Tepe sorge a circa 50 chilometri dall'antica città di Merv.
Intorno al 2000 a.C. Gonur-Tepe era il principale insediamento della regione Margush o Margiana, sede di una delle più sofisticate, anche se poco conosciute, civiltà dell'Età del Bronzo. Il sito, coperto, fino al secolo scorso, dal deserto, è stato scoperto dall'archeologo Viktor Sarianidi che, all'età di 84 anni, si sta preparando alla sua ennesima stagione di scavi.
Visione aerea di Gonur-Tepe
Nella città si forgiava il metallo attraverso degli appositi stampi, si confezionavano gioielli in argento ed oro, si plasmavano statue per il culto in osso e pietra. Gli artigiani avevano imparato a scolpire la pietra riscaldandola ad alte temperature. Quest'anno Gonur-Tepe ha riservato agli archeologi un'altra sorpresa, un fantastico mosaico di età greco-romana.
Gonur-Tepe è il fulcro di tutta una rete di città della regione del delta del fiume Morghab, che scorre attraverso il Turkmenistan provenendo dall'Afghanistan. Probabilmente si trattava di un centro amministrativo e religioso che serviva l'intera regione, con una sofisticata architettura monumentale.
Nel palazzo di Gonur-Tepe è stata scoperta anche la sepoltura di un giovane uomo all'interno di un vaso di grandi dimensioni. Il cranio e le vertebre del collo erano tenuti insieme con il fango indurito, una volta rimosso lo strato di fango e di polvere, sono apparsi lapislazzuli e corniole ed una sorta di collana che cingeva il collo del defunto. Un orecchino d'oro è stato trovato accanto all'orecchio del giovane. In seguito sono state scoperte altre sepolture, facenti parte di una necropoli già saccheggiata nell'antichità, in cui i defunti erano sepolti in posizione fetale. La maggior parte delle tombe conteneva solamente ciotole in ceramica e calici dal lungo gambo non decorati. E' stato trovato qualche specchio di bronzo accanto al cranio di alcuni defunti.
Tra gli edifici ritrovati a Gonur-Tepe vi era quello che l'archeologo Sarianidi ha definito temenos, un grande complesso religioso con diverse sale piuttosto ampie con posti a sedere lungo le pareti. Nelle stanze vi erano anche delle mensole sulle quali erano poggiati dei grossi vasi di argilla. I vasi ritrovati sembrano contenere i resti di un'antica bevanda narcotica. L'analisi chimica ha dimostrato che si trattava di un mix potente di canapa, papavero ed efedra, un cocktail inebriante che potrebbe essere stato il precursore del "soma" delle Avesta.

1 commento:

Pisaniscus ha detto...

ci sono stato nell'agosto 2017. Viaggio particolarmente impegnativo da Mary in fuoristrada, restauri a dir poco orrendi ma sito incredibile soprattutto se paragonato ai suoi coevi visitabili in occidente. chi può ci vada merita il viaggio

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