giovedì 15 agosto 2013

Le rivoluzionarie prime donne cristiane

Tecla di Iconio, affresco russo di XI secolo
Uno studio ha rivelato la grande importanza di un gruppo di donne nella nascita del cristianesimo. Il loro contributo, ha affermato la Professoressa Kate Cooper, dell'Università di Manchester, è stato trascurato dalle chiese tradizionali.
Lo studio della Professoressa Cooper ha rivelato che decine di donne cristiane, a lungo dimenticate, avevano una notevole influenza nel I e nel II secolo d.C., quando il cristianesimo primitivo era, in un certo senso, più progressista e aperto verso le donne rispetto alla fede attuale.
La Professoressa Cooper afferma che le donne hanno contribuito in modo notevole al diffondersi del cristianesimo attraverso i legami amicali e le reti familiari diffuse. La loro autorità, all'interno delle prime comunità cristiane, era notevole. Esse organizzavano e dirigevano con successo piccole comunità. Una di queste donne, Lidia, venditrice di porpora di Filippi ricordata negli Atti degli Apostoli, fu la prima a "sponsorizzare" San Paolo.
Un'altra donna, Perpetua, di Cartagine, alla fine del II secolo d.C., era diventata "famosa" per la scelta di non rinunciare alla sua fede e di andare incontro al martirio, contrariamente ai desideri di suo padre. Il diario che scrisse in carcere, in attesa dell'esecuzione, è un documento radicale anche per uno sguardo moderno e mostra la donna di fede cristiana assai diversa da come ci si immagina.
Tra le donne cristiane delle prime comunità era molto famosa Tecla di Iconio, al punto che la si riteneva una dei discepoli di San Paolo. La Professoressa Cooper, facendo riferimento agli "Atti di Paolo e Tecla", un testo anonimo di II secolo d.C., dipinge la figura di una Tecla ribelle contro la sua famiglia e contro il matrimonio che le era stato imposto. Un comportamento impensabile, all'epoca. Anche se gli storici non sono certi della reale esistenza di una donna di nome Tecla, la sua storia resta comunque emblematica per il secolo in cui fu composta.
La Professoressa Cooper ha affermato che nei tempi antichi le donne predicavano il Vangelo con regolarità e in alcune comunità alle donne era permesso persino battezzare gli adepti. Quando, nel 313 d.C., la religione cristiana venne istituzionalizzata da Costantino, le donne vennero sostituite dagli uomini nei vari incarichi all'interno delle comunità cristiane. La loro presenza venne accuratamente rimossa persino dai documenti, come se non fossero mai esistite.

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