Resti del Tempio della Pace nel Foro Romano |
La seconda vita del Foro della Pace dopo Vespasiano e il medioevo, il foro più esteso dei Fori Imperiali (due ettari di architetture), inaugurato dai Flavi nel 75 d.C. con la pacificazione sanguinosa della Palestina e la conquista di Gerusalemme, rivela la sua storia di riutilizzo, già in antico, di marmi e strutture.
Una campagna di scavo, condotta dalla cattedra di Archeologia Medioevale dell'Università di Roma Tre, guidata dal Professor Riccardo Santangeli Valenziani, ha intercettato, ad una profondità di 3 metri dal livello di via dei Fori Imperiali, tra la Basilica di Massenzio e la chiesa dei santi Cosma e Damiano, fasi costruttive e di riutilizzo risalenti ad un periodo compreso tra l'VIII e il XIV secolo. Le indagini hanno in particolare riguardato l'aula di culto del Tempio dedicato alla dea Pax, la cui pavimentazione è caratterizzata da grandi cerchi di marmi bianchi e rosa.
Qui sono stati ritrovati i segni di attività produttive legate ad un cantiere di spoliazione di marmi bianchi e travertino, risalente al XII secolo. In particolare è stata individuata una grande fossa lunga 30 metri e larga 3, con una rampa. I blocchi di marmo venivano spaccati e bruciati nelle calcare e portati fuori attraverso la rampa. Lo scavo ha anche individuato un impianto di produzione metallurgica di IX secolo, con scorie in vetro e metallo e strumenti di lavorazione. E' emersa anche una gigantesca colonna di 15 metri di lughezza e 1,80 di diametro, di granito rosa di Assuan, pertinente alla prima fase dei Fori.
Una campagna di scavo, condotta dalla cattedra di Archeologia Medioevale dell'Università di Roma Tre, guidata dal Professor Riccardo Santangeli Valenziani, ha intercettato, ad una profondità di 3 metri dal livello di via dei Fori Imperiali, tra la Basilica di Massenzio e la chiesa dei santi Cosma e Damiano, fasi costruttive e di riutilizzo risalenti ad un periodo compreso tra l'VIII e il XIV secolo. Le indagini hanno in particolare riguardato l'aula di culto del Tempio dedicato alla dea Pax, la cui pavimentazione è caratterizzata da grandi cerchi di marmi bianchi e rosa.
Qui sono stati ritrovati i segni di attività produttive legate ad un cantiere di spoliazione di marmi bianchi e travertino, risalente al XII secolo. In particolare è stata individuata una grande fossa lunga 30 metri e larga 3, con una rampa. I blocchi di marmo venivano spaccati e bruciati nelle calcare e portati fuori attraverso la rampa. Lo scavo ha anche individuato un impianto di produzione metallurgica di IX secolo, con scorie in vetro e metallo e strumenti di lavorazione. E' emersa anche una gigantesca colonna di 15 metri di lughezza e 1,80 di diametro, di granito rosa di Assuan, pertinente alla prima fase dei Fori.
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