sabato 7 settembre 2013

Riscoperte...satellitari in Romania

Una vecchia foto satellitare che mostra la presenza di una fortificazione
romana che attraversa parte di quella che oggi è la Romania
Gli archeologi inglesi, nel declassificare alcune immagini di satelliti-spia, hanno riscoperto parte di quella che credono essere una fortificazione romana del II secolo d.C. in Romania. Anche se parte di questa fortificazione era già nota agli studiosi, i dati sono stati erroneamente identificati e in gran parte dimenticati. E' questa l'opinione del Dottor Bill Hanson, professore di archeologia romana presso l'Università di Glasgow.
Alcuni tratti della fortificazione sono stati danneggiati dall'aratura o da altre costruzioni e quindi, nel tempo, completamente obliate, al punto che non sono state più documentate o menzionale. L'intera struttura attraversa la moderna Romania dal Danubio al Mar Nero. Il sistema di mura e fortificazioni, in alcune zone aveva una larghezza di ben 28 metri e più di 11 metri di altezza.
Le mura dovevano essere ben sorvegliate dai Romani e la loro costruzione iniziò, con tutta probabilità, nel II secolo d.C.. La Dottoressa Ioana Oltean, docente di archeologia presso l'Università di Exter, ha iniziato a mappare sistematicamente qualunque cosa sia visibile, nella regione, dall'alto e dai satelliti. Questi dati, ha affermato, potranno essere molto utili per fornire un quadro di come la conquista romana della Romania abbia influito sul paesaggio e sulle comunità indigene.
Le foto che hanno portato all'identificazione dell'apparato difensivo romano sono state scattate durante le due guerre mondiali, mentre alcune sono state declassificate dai satelliti spia americani durante la Guerra Fredda. La Dottoressa Oltean ha dichiarato che sono state particolarmente utili le fotografie aeree scattate il 31 maggio 1944. Quest'indagine può rivelare, tra le altre cose, anche per quanto tempo le fortificazioni romane sono state in uso dopo la caduta dell'impero e come sono state adattate, nel tempo, ad altre esigenze od usi.
Ovviamente questo studio ed i relativi risultati evidenziano anche l'importanza della fotografia aerea in archeologia, una tecnologia che si sta mano a mano facendo largo nello studio dell'antico e che ha fatto notevoli progressi grazie a strumenti come le foto satellitari o quelle tratte da Google Maps.

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