sabato 8 febbraio 2014

Riemerge il palazzo di Himiko

Nuovi scavi archeologici a Makimuku, in Giappone, stanno riportando alla luce i resti di un edificio che si pensa appartenesse alla regina Himiko. L'ultimo ritrovamento conferma che gli edifici avevano una geometria regolare, disposta lungo l'asse centrale.
A seguire i lavori il Dottor Hironobu Ishino, direttore del Hyogo Prefectural Museum of Archaeology. Himiko e la regina che la seguì, Toyo, furono sovrane dello stato Yamatai, menzionate entrambe nelle cronache ufficiali della Cina.
Già nel 2009, nel medesimo scavo, sono emersi i resti di un edificio della prima metà del III secolo d.C., uno dei più grandi mai ritrovati in Giappone. Resti di due edifici più piccoli sono emersi ad ovest di quello più grande. I recenti ritrovamenti comprendono 10 fori per pilastri di forma quadrangolare, ciascuno dei quali misura 40-60 centimetri di lato. L'edificio si estendeva per 3,4 metri da est ad ovest e per 6,7 metri da nord a sud. Si trova in asse con altri tre cantieri, tutti e quattro gli edifici appartengono allo stesso periodo.
Il sito di Makimuku, risalente al III-IV secolo d.C., è stato designato come sito storico dal governo e si trova vicino l'antica capitale giapponese Nara.
Durante il regno della regina Himiko, il Giappone aveva un carattere sostanzialmente unitario. Il fondatore dell'impero, secondo la tradizione, fu Jimmu Tenno, discendente della dea del Sole Amaterasu Omikami. Una cronaca del tempo di Himiko dipinge la regina - che in molti testi è definita "sciamano" - come una donna che si occupava di magia e di stregoneria. Alla morte di Himiko, nella sua tomba furono sepolti vivi con lei numerosi servitori, secondo una pratica mutuata dalla Cina.

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