sabato 9 agosto 2014

Le sorprese del pozzo etrusco di Cetamura

Alcuni vasi in bronzo trovati nel pozzo di Cetamura del Chianti
(Foto: Florida State University)
Durante uno scavo durato quattro anni che ha interessato un pozzo etrusco presso l'antico insediamento di Cetamura del Chianti, in Toscana, gli archeologi della Florida State University hanno riportato alla luce dei reperti etruschi, romani e medioevali.
Gli oggetti ritrovati sono in bronzo, argento, piombo e ferro ed sono accompagnati da ceramiche e resti organici. Tra i reperti di maggiore interesse vi sono vasi di bronzo di epoca etrusca, quasi 500 semi di uva ed una quantità enorme di legno. I vasi recuperati hanno forme e dimensioni diverse e sono quasi tutti decorati. Erano utilizzati per estrarre l'acqua dal pozzo che aveva una profondità di 105 metri.
Uno dei vasi è, in realtà, un contenitore per vino finemente lavorato e decorato con la raffigurazione del mostro marino Scilla. Gli archeologi sperano che questi reperti possano segnare un passo in avanti per la conoscenza della storia del vino in Toscana. Ora i reperti organici in essi contenuti dovranno essere analizzati al Carbonio 14.
I reperti in legno finora identificati sono spatole, cucchiai, bobine. Questi ed altri reperti quali le ossa di vari animali (uccelli e corna di cervo lavorati e no) suggeriscono che Cetamura era considerato un luogo sacro, al tempo degli Etruschi. Offerte alle divinità sono state trovate sotto forma di centinaia di tazze votive in miniatura e monete in argento nonché numerosi astragali.
Il pozzo, scavato nella roccia arenaria, ha tre livelli principali: medioevale, romano (fine I secolo a.C. - inizio I secolo d.C.) ed etrusco (III-II secolo a.C.). Il pozzo non era alimentato da una sorgente ma dall'acqua che filtrava attraverso l'arenaria.

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