venerdì 7 novembre 2014

L'uomo nel pozzo e la Saga di Sverris

I resti dell'uomo ritrovati nel pozzo a Sverresborg
(Foto: NIKU)
Più di 70 anni fa, un antico scheletro venne ritrovato in un pozzo a Sverresborg, fortificazione medioevale che si trova a Bergen, in Norvegia. L'intervento della seconda guerra mondiale portò alla chiusura degli scavi e i resti scheletrici vennero sepolti e dimenticati.
Ora, a distanza di così tanti anni dalla sua scoperta, gli archeologi sono riusciti a ritrovare quello scheletro e a datarlo al XII secolo d.C., quando venne scritta la Saga di Sverris. Questa saga narra la storia di un uomo gettato in un pozzo a Sverresborg. Forse appartengono proprio a quest'uomo i resti recuperati. Le saghe fanno riferimento a storie dell'antica Scandinavia e dell'antica Germania; nei racconti si fa riferimento ai Vichinghi, ai loro primi viaggi, alle battaglie che hanno avuto luogo durante questi viaggi, alla migrazione e alle prime faide familiari. Questi racconti sono stati scritti in lingua norrena, tra il 1100 e il 1300 d.C.. Si tratta, solitamente, di racconti realistici, salvo alcune eccezione, anche se diversi storici mettono in dubbio l'esattezza di quanto è narrato.
La Saga di Sverris fornisce una biografia dettagliata del re norvegese Sverre Sigurdsson, che guidò un gruppo di ribelli talmente poveri da avere scarpe ricavate dalla corteccia di betulla. Costoro combatterono contro i sostenitori della chiesa. In questa saga si sostiene che vi fu una battaglia a Sverresborg (il castello di Sverre) nel 1197, in cui risultarono vincitori i sostenitori della chiesa.
Questi ultimi, all'indomani della vittoria, depredarono il castello dei suoi beni e diedero alle fiamme il villaggio. Furono proprio i sostenitori della chiesa ad uccidere un uomo gettandolo in un pozzo e sommergendolo di pietre.
Secondo l'Istituto norvegese per la Ricerca e i Beni Culturali (NIKU), l'analisi dei resti umani ritrovati nel pozzo del castello di Sverresborg dall'archeologo Gerhard Fischer, alla fine degli anni '30, ha accertato che le ossa appartenevano ad un uomo di mezza età, vissuto circa 800 anni fa.

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