sabato 22 novembre 2014

Misteri dell'Egitto copto...

Il Manuale della Potenza Rituale (Foto: Ms. Effy Alexakis -
Macquarie University Ancient Cultures Research Centre)
I ricercatori hanno decifrato un antico libro egiziano che contiene una serie di incantesimi e di invocazioni. Il libro è stato chiamato "Manuale del Potere Rituale" e spiega come fare incantesimi d'amore, esorcizzare gli spiriti maligni e curare un'infezione batterica detta "ittero nero", che ancor oggi miete vittime.
Secondo gli esperti il libro ha circa 1300 anni ed è scritto in copto. Le sue pagine sono di pergamena, come nei codici. Praticamente si tratta di un manuale ad uso di maghi e affini. Oltre alle parole e a completamento di queste, il libro contiene anche dei disegni e delle pozioni per curare la possessione demoniaca, vari disturbi fisici, il mal d'amore e per garantire il successo negli affari.
Questo singolare manuale sarebbe stato compilato intorno al VII-VIII secolo d.C., quando il cristianesimo si era diffuso in gran parte dell'Egitto. Nel testo in questione sono stati trovati anche dei riferimenti a Gesù. Alcune invocazioni, tuttavia, sembrano richiamare ad una sorta di setta religiosa che si sviluppò proprio in quegli anni in Egitto: i Setiani. Costoro si rifacevano al terzo figlio di Adamo ed Eva, Seth. Un'invocazione all'interno del manuale recita "Seth, Seth, il Cristo vivente".
Il manuale si apre con un riferimento ad una figura divina di nome Baktiotha, che non è stata ancora identificata. Si tratta di una figura ambivalente, capace di esercitare un grande potere nel regno della materia.
I documenti storici riferiscono che i vescovi consideravano i Setiani degli eretici. Costoro si estinsero intorno al VII secolo d.C.. Il testo appena decifrato, a questo punto, può essere considerato una sorta di linea di confine tra un periodo in cui i Setiani erano estremamente diffusi ad un periodo in cui questa setta venne palesemente condannata.
L'Università Macquarie di Sydney, in Australia, ha acquistato il manuale "magico" nel 1981 da Michael Fackelmann, un antiquario viennese. Non si sa, però, dove costui abbi reperito il prezioso e misterioso testo. L'esame dello stile della scrittura suggerisce che il codice è originario dell'Alto Egitto, forse delle vicinanze di Ashmunein/Ermopoli. Ora fa bella mostra di sé nel Museo delle Culture Antiche presso l'Università Macquarie.

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