domenica 13 dicembre 2015

Rinnovato il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo

Particolare dell'Ercole Curino (Foto: abruzzonascosto.blogspot.com)
Il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo-Villa Frigerj abbraccerà maggiormente la conoscenza sugli antichi popoli italici: Sabini, Equi, Marsi e Pretuzi in particolare.
Tra gli oggetti ospitati nel Museo, uno in particolare, sebbene di piccole dimensioni, ha la forza di un intero monumento: si tratta di una fibula di appena 8 centimetri, in bronzo, scoperta nella necropoli di Pizzoli, in provincia de L'Aquila. Sulla piccola superficie è raffigurata una scena di viaggio, un carro trainato da un bue dalle lunghe corna e un piccola figura umana con in una mano una lancia e nell'altra un laccio a cui è assicurato un cervo. Questo capolavoro è di matrice sabina e conferma ulteriormente la tradizione del ver sacrum, tramandata dalle fonti letterarie, che portò all'occupazione di un vasto territorio da parte dell'antica popolazione abruzzese.
La fibula, unitamente ad altri oggetti quali il frontone del tempio di Colle San Giorgio e i corredi funerari di Tortoreto, appartenenti al popolo dei Pretuzi, narrano un periodo di intensi scambi culturali e commerciale tra le antiche genti abruzzesi e le civiltà celtica, etrusca, picena, laziale, magnogreca e orientale.
Il nuovo percorso musivo fa parte del rinnovamento di Villa Frigerj, rinnovamento iniziato nel 2011 con la ristrutturazione del primo piano dedicato alle altre popolazioni dell'antico Abruzzo: Vestini, Marrucini, Peligni e Carrici, e alla nuova collocazione del famoso Guerriero di Capestrano, ora posto all'entrata del Museo.
Si pensa che questa bellissima scultura, alta 209 centimetri e di pietra calcare argentea, sia un antico principe dei Vestini. Con lui è stato raffigurato un ricco corredo di armi, una spada, un coltello, un'ascia, dei dischi-corazza. Un'iscrizione corre, in verticale, sulla destra del Guerriero, in parte decifrata, in parte ancora da decifrare. Autore dell'opera fu lo scultore Annis che l'avrebbe realizzata per un capo guerriero di età arcaica, Nevio Pompuledio che, nel nome, ricorda il re Numa Pompilio, di origini sabine.
Al piano terra della nuova sistemazione museale è possibile ammirare un monumentale letto funebre, rivestito in bronzo, utilizzato per esporre il defunto e per la cerimonia funebre, che trovano strette analogie con i letti triclinari romani, a loro volta mutuati dalla Grecia intorno alla seconda metà del II secolo a.C.. In duecento anni di ricerche in territorio abruzzese ne sono stati rinvenuti più di 110 esemplari.
Al primo piano del Museo un altro simbolo, la statua bronzea di Ercole Curino, trovato circa 50 anni fa con numerosi reperti nel terrazzo superiore di un santuario italico sul monte Morrone (vicino Sulmona). Si tratta di una statua di qualità elevata, una copia d'autore che si ispira all'opera dello scultore greco Lisippo, vissuto nel IV secolo a.C.. La statua è di appena 39 centimetri di altezza ma ha un'eccezionale potenza evocativa. Ercole vi è raffigurato a riposo, i capelli disordinati, gli occhi grandi, la bocca semiaperta.

Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo-Villa Frigej
via Costanzi, 2 - tel. 0871.331668
www.archeoabruzzo.beniculturali.it
apertura: da martedì a sabato dalle 9.00 alle 19.30; domenica: 10.30-19.30
biglietto: € 4,00 - gratuito ogni prima domenica del mese

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