Particolare degli scavi (Foto: unipi.it) |
In provincia di Firenze è stata scoperta una villa aristocratica tardo antica, con annesso impianto termale. Gli scavi sono condotti dagli studenti dell'Ateneo sotto la direzione scientifica del Professor Federico Cantini.
"Si tratta di un complesso architettonico del tutto eccezionale - spiega Federico Cantini - probabilmente interpretabile come triclinio monumentale, che fa parte di una villa la cui proprietà è stata attribuita all'aristocratico Vettio Agorio Pretestato, vissuto nel corso del IV secolo, ricordato in un'iscrizione rinvenuta nello stesso sito".
Lo scavo, che sarà aperto al pubblico sabato prossimo, ha messo in luce anche parte di un impianto termale, di cui rimangono alcuni vani e parte del sistema di sospensioni che sorreggevano il pavimento rialzato degli ambienti destinati ai bagni caldi. La villa, che rappresenta un esempio eccezionale delle grandi residenze delle aristocrazie tardo antiche, ha avuto un ampliamento nel V secolo d.C. per poi essere abbandonata nella prima metà del VI secolo. La campagna di scavo, che iniziata a settembre si concluderà a fine di ottobre, ha consentito di raccogliere dati pure su una frequentazione altomedioevale del complesso, probabilmente legata alla sua spoliazione. Il progetto di ricerca vede coinvolti anche altri docenti dell'Ateneo e del CNR di Pisa: la Professoressa Fulvia Donati, per lo studio degli intonaci dipinti, e i Professori Marco Lezzerini e Vincenzo Palleschi, per le analisi archeometriche.
"Si tratta di un complesso architettonico del tutto eccezionale - spiega Federico Cantini - probabilmente interpretabile come triclinio monumentale, che fa parte di una villa la cui proprietà è stata attribuita all'aristocratico Vettio Agorio Pretestato, vissuto nel corso del IV secolo, ricordato in un'iscrizione rinvenuta nello stesso sito".
Lo scavo, che sarà aperto al pubblico sabato prossimo, ha messo in luce anche parte di un impianto termale, di cui rimangono alcuni vani e parte del sistema di sospensioni che sorreggevano il pavimento rialzato degli ambienti destinati ai bagni caldi. La villa, che rappresenta un esempio eccezionale delle grandi residenze delle aristocrazie tardo antiche, ha avuto un ampliamento nel V secolo d.C. per poi essere abbandonata nella prima metà del VI secolo. La campagna di scavo, che iniziata a settembre si concluderà a fine di ottobre, ha consentito di raccogliere dati pure su una frequentazione altomedioevale del complesso, probabilmente legata alla sua spoliazione. Il progetto di ricerca vede coinvolti anche altri docenti dell'Ateneo e del CNR di Pisa: la Professoressa Fulvia Donati, per lo studio degli intonaci dipinti, e i Professori Marco Lezzerini e Vincenzo Palleschi, per le analisi archeometriche.
Fonte:
unipi.it
unipi.it
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