lunedì 2 gennaio 2017

Seconda campagna di scavi a Tel Zurghul, in Iraq

Gli scavi a Tel Zurghul (Foto: Università di Perugia)
Si è appena conclusa la campagna archeologica italiana a Tel Zurghul, sito dell'antica Nigin, una delle principali città dell'antico stato sumero di Lagash, in Iraq, portata avanti dall'Università di Roma "La Sapienza" e dall'Università di Perugia.
In questa seconda campagna di scavi, codiretta da Davide Nadali, dell'Università "La Sapienza", e da Andrea Polcaro, dell'Università di Perugia, le indagini si sono concentrate in una zona situata ai piedi della collina che porta al centro dell'insediamento (tumulo A). Qui è stato portato alla luce un edificio interamente costruito in mattoni crudi, datato al 3000 a.C., un periodo della storia della Mesopotamia storicamente poco conosciuto.
Nelle tre camere finora studiate, interpretate come aree di stoccaggio, sono state trovate diverse giare verniciate perfettamente conservate e di ottima manifattura. Nella seconda area di scavo, inaugurata quest'anno, gli archeologi hanno scavato un tempio dedicato a Nanshe, una dea dell'acqua e della pesca, la cui presenza era conosciuta grazie a numerose iscrizioni cuneiformi lasciate dai sovrani dell'antico stato di Lagash. Il tempio è tornato alla luce presso Tel Zurghul.
Tra i reperti più importati ritrovati vi è una piastra di argilla raffigurante un toro con testa umana, un essere considerato apotropaico nella mitologia mesopotamica. Il primo scavo della missione italiana, nel 2015, aveva stabilito che il sito risaliva al 5000 a.C. (periodo Ubaid), quando si era sviluppato un grande insediamento.

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