(Foto: Pisa Today) |
Emergono le prime scoperte a pochi giorni dall'inizio dell'indagine archeologica condotta tra Bagni di Nerone e Bastione Parlagio, a Pisa. La campagna, finanziata dal Comune di Pisa e portata avanti grazie agli specialisti del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università, prevede due aree di scavo: una a ridosso delle terme, l'altra a ridosso del tratto di mura compreso tra l'antica porta del Parlascio e l'odierna Porta a Lucca.
"Le due aree d'indagine - spiega Fabio Fabiani, direttore scientifico degli scavi - possono offrire risposte a molte domande riguardanti il complesso ad oggi ancora senza risposta, che vanno dalla datazione dello stesso fino al suo sviluppo planimetrico. In particolare, nella zona a ridosso delle terme, vogliamo indagare la destinazione di alcuni ambienti e le fasi di occupazione tardo antica e altomedioevali trascurate dalle precedenti campagne".
Fin dal '500 si comprese, infatti, l'origine romana del monumento e la sua funzione termale e sono state molte le campagne di scavo portate avanti lungo i secoli. L'ultima, condotta tra il 1940 e il 1942 e poi ripresa e conclusa tra il 1947 e il 1949, ha lasciato tracce evidenti riportate alla luce in questi giorni. A ridosso delle terme è inoltre emersa una porzione di muro di epoca romana. Ancora presto dirne funzione e aspetto, ma sicuramente era parte integrante del complesso termale. Dalla lettura stratigrafica è poi emersa la presenza di strutture murarie che, confrontate con le mappe catastali di fine '800 e inizio '900, sono identificabili in muri di delimitazione di campi e orti, presenti in quell'area. Ciò non deve stupire perché la zona è di antica urbanizzazione e ha subito molti rimaneggiamenti. La stessa struttura ottagonale fu usata nei secoli come stalla o forno, così come l'area intorno, ora sistemata a giardino, era un tempo sede di costruzioni abitative e rimessaggi.
Nell'altra porzione di scavi, a ridosso delle mura, sono invece emersi strati di "coltivo" che segnalano la presenza di orti nell'area a partire dalla seconda metà del '500. Al di sotto di questi strati è emerso anche un accumulo di materiale edilizio e di scarti di cantiere, pietre e laterizi, probabilmente da porre in relazione con i lavori di chiusura della vecchia porta cittadina e dell'apertura di Porta a Lucca, dopo la conquista della città da parte di Firenze.
"Le due aree d'indagine - spiega Fabio Fabiani, direttore scientifico degli scavi - possono offrire risposte a molte domande riguardanti il complesso ad oggi ancora senza risposta, che vanno dalla datazione dello stesso fino al suo sviluppo planimetrico. In particolare, nella zona a ridosso delle terme, vogliamo indagare la destinazione di alcuni ambienti e le fasi di occupazione tardo antica e altomedioevali trascurate dalle precedenti campagne".
Fin dal '500 si comprese, infatti, l'origine romana del monumento e la sua funzione termale e sono state molte le campagne di scavo portate avanti lungo i secoli. L'ultima, condotta tra il 1940 e il 1942 e poi ripresa e conclusa tra il 1947 e il 1949, ha lasciato tracce evidenti riportate alla luce in questi giorni. A ridosso delle terme è inoltre emersa una porzione di muro di epoca romana. Ancora presto dirne funzione e aspetto, ma sicuramente era parte integrante del complesso termale. Dalla lettura stratigrafica è poi emersa la presenza di strutture murarie che, confrontate con le mappe catastali di fine '800 e inizio '900, sono identificabili in muri di delimitazione di campi e orti, presenti in quell'area. Ciò non deve stupire perché la zona è di antica urbanizzazione e ha subito molti rimaneggiamenti. La stessa struttura ottagonale fu usata nei secoli come stalla o forno, così come l'area intorno, ora sistemata a giardino, era un tempo sede di costruzioni abitative e rimessaggi.
Nell'altra porzione di scavi, a ridosso delle mura, sono invece emersi strati di "coltivo" che segnalano la presenza di orti nell'area a partire dalla seconda metà del '500. Al di sotto di questi strati è emerso anche un accumulo di materiale edilizio e di scarti di cantiere, pietre e laterizi, probabilmente da porre in relazione con i lavori di chiusura della vecchia porta cittadina e dell'apertura di Porta a Lucca, dopo la conquista della città da parte di Firenze.
Fonte:
Pisa Today
Pisa Today
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