mercoledì 17 gennaio 2018

Sardegna, quei Fenici multiculturali

Ricercatori al lavoro sul Monte Sirai in Sardegna
(Foto: Michele Guirguis)
I Fenici erano un popolo inclusivo e multiculturale, fatto di esploratori e commercianti disposti ad integrarsi con le comunità locali che incontravano lungo le proprie rotte: lo dimostrano i campioni di Dna antico rinvenuti in alcuni insediamenti fenici tra la Sardegna e il Libano. I risultati delle analisi sono pubblicati sulla rivista Plos One da un gruppo internazionale di ricerca che comprende l'Università di Sassari ed è coordinato da E. Matisoo-Smith, dell'Università neozelandese di Otago, e da Pierre Zalloua dell'Università americana del Libano (Lau).
Grazie alla genetica, i ricercatori hanno provato a ricostruire la relazione intercorsa tra i Fenici e gli abitanti della Sardegna, che - insieme ad altre isole come Cipro, Malta, Ibiza e Sicilia - era diventata un importante avamposto lungo le primissime rotte commerciali stabilite dai Fenici verso la penisola iberica e il nord Africa.
Lo studio si è focalizzato sull'analisi del Dna mitocondriale, quello ereditato esclusivamente per via materna che non si trova nel nucleo della cellula, bensì nelle sue centraline energetiche, i mitocondri. I ricercatori hanno scoperto in particolare 14 nuovi frammenti di Dna mitocondriale antico, ritrovati in Libano e Sardegna e risalenti all'epoca fenicia (700-400 a.C.) e addirittura a quella pre-fenicia (1800 a.C.). Le sequenze sono state poi confrontate con 87 genomi mitocondriali completi appartenenti a moderni abitanti del Libano, e infine con 21 genomi mitocondriali risalenti all'epoca pre-fenicia in Sardegna.
I risultati delle analisi dimostrano che si è avuta integrazione tra i Fenici e i Sardi insediati nella parte meridionale dell'isola, nella zona del Monte Sirai. Dai dati emerge, inoltre, una significativa mobilità femminile, con donne che sarebbero migrate dal Vicino Oriente e dal nord Africa verso la Sardegna e donne europee che, invece, si sarebbero spostate in Libano. I Fenici, dunque, "non erano conquistatori - spiegano i ricercatori - ma solo esploratori e commercianti", per cui le migrazioni e l'integrazione culturale erano all'ordine del giorno.
 
Fonte:
ansa.it

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