Giordania, uno dei focolari dove sono stati trovati i resti di pane (Foto: Alexis Pantos/PNAS) |
In Giordania gli archeologi hanno rintracciato minuscoli granelli di pane in alcune strutture utilizzate dai cacciatori-raccoglitori di 14000 anni fa. Queste briciole sono state sicuramente identificate come pane e questo suggerisce che ci si trova di fronte all'alba dell'agricoltura.
Si tratta di piccoli grumi di pochi millimetri di dimensione, trovati nei focolari di un sito nel deserto posto a nordest della Giordania. I grumi sono stati sottoposti all'analisi del radiocarbonio per accertarne la composizione. Tra i resti, inoltre, i ricercatori hanno dissotterrato dei tuberi piccoli e rotondi di una pianta che cresce nelle zone umide e resti di piante appartenenti alla famiglia del cavolo, oltre a resti di cereali selvatici tra i quali grano ed orzo macinati.
Alcuni dei grumi carbonizzati all'analisi hanno rivelato di essere composti anche da altre piante. L'analisi sembra suggerire, anche, che la farina utilizzata per fare questo primitivo pane potrebbe essere stata setacciata mentre la mancanza di un forno suggerisce che il composto sia stato cotto nella cenere oppure su una pietra calda. In sostanza, secondo i ricercatori, si tratterebbe di una sorta di pane azzimo.
Finora le tracce più antiche di pane sono quelle trovate nel sito di Catalhoyuk, in Turchia, datate a 9000 anni fa. All'interno dei focolari sono state rinvenute anche ossa di gazzella e di almeno una dozzina di uccelli acquatici, il che conferisce al ritrovamento l'aspetto di un pasto condiviso tra un gruppo numeroso di persone, forse una sorta di banchetto comunitario.
Si tratta di piccoli grumi di pochi millimetri di dimensione, trovati nei focolari di un sito nel deserto posto a nordest della Giordania. I grumi sono stati sottoposti all'analisi del radiocarbonio per accertarne la composizione. Tra i resti, inoltre, i ricercatori hanno dissotterrato dei tuberi piccoli e rotondi di una pianta che cresce nelle zone umide e resti di piante appartenenti alla famiglia del cavolo, oltre a resti di cereali selvatici tra i quali grano ed orzo macinati.
Alcuni dei grumi carbonizzati all'analisi hanno rivelato di essere composti anche da altre piante. L'analisi sembra suggerire, anche, che la farina utilizzata per fare questo primitivo pane potrebbe essere stata setacciata mentre la mancanza di un forno suggerisce che il composto sia stato cotto nella cenere oppure su una pietra calda. In sostanza, secondo i ricercatori, si tratterebbe di una sorta di pane azzimo.
Finora le tracce più antiche di pane sono quelle trovate nel sito di Catalhoyuk, in Turchia, datate a 9000 anni fa. All'interno dei focolari sono state rinvenute anche ossa di gazzella e di almeno una dozzina di uccelli acquatici, il che conferisce al ritrovamento l'aspetto di un pasto condiviso tra un gruppo numeroso di persone, forse una sorta di banchetto comunitario.
Fonte:
theguardian.com
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