Spagna, Galizia, veduta aerea del campo romano di Lobos dos Penedo (Foto: Joao Fonte/Roman Army.eu) |
Le recenti scoperte di resti di armi, brocche, sandali e monete effettuate in Spagna, aiuteranno gli archeologi ad aggiungere nuovi pezzi alla storia mai raccontata di come i Romani conquistarono e mantennero il controllo della Galizia e del Portogallo settentrionale.
Gli archeologi hanno trovato testimonianze molto antiche della presenza di legioni romane in Galizia, in quello che doveva essere un vero e proprio accampamento romano a Lobos dos Penedo. Finora si avevano solo pochi indizi della presenza romana in questa regione. I ritrovamenti recenti dimostrano che alcuni, piccoli, gruppi di soldati romani erano stati inviati in missione di esplorazione nella zona, per conoscere il paesaggio e capire come muoversi, piuttosto che per combattere. Questo suggerirebbe che la Galizia attuale era già sotto il controllo romano verso il I secolo a.C.
A testimoniare questa presenza romana vi sono delle monete in bronzo, ritrovate in situ, datate al 22-25 a.C., che costituivano, forse, il salario dei legionari, coniate da Publius Carisius, legato di Augusto durante le guerre di Cantabria. La Spagna nordoccidentale fu annessa a Roma nel I secolo a.C., ma i ricercatori hanno sempre incontrato molte difficoltà nel ricostruire gli eventi a causa della mancanza di testimonianze archeologiche, soprattutto nella Galizia e nel Portogallo settentrionale. Testimonianze storiche ed archeologiche che non mancano nelle Asturie e nella Cantabria.
Attraverso l'utilizzo di modernissimi apparecchi scientifici i ricercatori sono riusciti ad individuare, nel campo romano di Lobos dos Penedo, i resti delle quattro porte che lo caratterizzavano. Quasi tutto il perimetro del bastione difensivo, inoltre, sembra essere rimasto al suo posto, costruito in pietra e ben conservato.
Gli archeologi ritengono che qui fosse stanziato un piccolo contingente di soldati - dagli 800 ai 1.000 uomini - in un accampamento non temporaneo, visto che il bastione difensivo è stato edificato in pietra. Questi legionari sarebbero stati incaricati di missioni specifiche, quali la mappattura del territorio e la ricerca di miniere.
Gli archeologi hanno trovato testimonianze molto antiche della presenza di legioni romane in Galizia, in quello che doveva essere un vero e proprio accampamento romano a Lobos dos Penedo. Finora si avevano solo pochi indizi della presenza romana in questa regione. I ritrovamenti recenti dimostrano che alcuni, piccoli, gruppi di soldati romani erano stati inviati in missione di esplorazione nella zona, per conoscere il paesaggio e capire come muoversi, piuttosto che per combattere. Questo suggerirebbe che la Galizia attuale era già sotto il controllo romano verso il I secolo a.C.
A testimoniare questa presenza romana vi sono delle monete in bronzo, ritrovate in situ, datate al 22-25 a.C., che costituivano, forse, il salario dei legionari, coniate da Publius Carisius, legato di Augusto durante le guerre di Cantabria. La Spagna nordoccidentale fu annessa a Roma nel I secolo a.C., ma i ricercatori hanno sempre incontrato molte difficoltà nel ricostruire gli eventi a causa della mancanza di testimonianze archeologiche, soprattutto nella Galizia e nel Portogallo settentrionale. Testimonianze storiche ed archeologiche che non mancano nelle Asturie e nella Cantabria.
Attraverso l'utilizzo di modernissimi apparecchi scientifici i ricercatori sono riusciti ad individuare, nel campo romano di Lobos dos Penedo, i resti delle quattro porte che lo caratterizzavano. Quasi tutto il perimetro del bastione difensivo, inoltre, sembra essere rimasto al suo posto, costruito in pietra e ben conservato.
Gli archeologi ritengono che qui fosse stanziato un piccolo contingente di soldati - dagli 800 ai 1.000 uomini - in un accampamento non temporaneo, visto che il bastione difensivo è stato edificato in pietra. Questi legionari sarebbero stati incaricati di missioni specifiche, quali la mappattura del territorio e la ricerca di miniere.
Fonte:
Università di Exter
Università di Exter
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