sabato 6 aprile 2019

Egitto, rinvenuta sfinge criocefala nella cava di Gebel el-Silsila

Gebel el-Silsila, gli operai stanno lavorando nel luogo della scoperta
della sfinge criocefala (Foto: The Gebel el-Silsila Project 2019)
E' stata rinvenuta, in Egitto, una sfinge criocefala (con testa di ariete) scolpita nell'arenaria più di 3000 anni fa. Il reperto è tornato alla luce nell'antica cava di Gebel el-Silsila, vicino Assuan, ed è alto 3,5 metri. Si trovava in un profondo pozzo colmo di detriti di cava gettati qui in epoca romana. Sono stati trovati anche centinaia di frammenti in pietra recanti dei geroglifici ed una scultura raffigurante un cobra arrotolato che, un tempo, doveva fungere da ornamento della sfinge.
La presenza di questo prezioso reperto all'interno di una cava è avvolta nel mistero ma, come pensa l'archeologa Maria Nilsson, dell'Università svedese di Lund e direttrice dello scavo a Gebel el-Silsila, la sfinge potrebbe essere stata oggetto di un ordine in seguito annullato. Le prove archeologiche suggeriscono che sia stata scolpita intorno alla fine del regno del faraone Amenhotep III. Probabilmente alla morte del faraone le sculture da lui commissionate furono abbandonate.
Il sito di Gebel el-Silsila si trova lungo le rive del Nilo e, un tempo, era una cava. Scavi recenti hanno dimostrato che qui vivevano stabilmente anche coloro che  vi lavoravano, insieme alle loro famiglie. E' stata, infatti, rinvenuta in loco una necropoli con sepolture di uomini, donne e bambini. Inoltre sono emerse sculture raffiguranti funzionari benestanti e resti umani all'interno di una sepoltura invasa dalle acque.
Gebel el-Silsila, la sfinge criocefala appena rinvenuta
(Foto: The Gebel el-Silsila Project 2019)
La parte superiore di questa sfinge criocefala è rimasta attaccata alle macerie che, un tempo, la ricoprivano. L'anno scorso gli operai hanno scavato tonnellate di macerie per poter liberare il reperto fino al suo basamento, dove gli archeologi hanno rinvenuto la scultura del cobra - l'ureo - simbolo di regalità, anch'esso rotto. Gli archeologi hanno anche rinvenuto una piccola sfinge, probabilmente frutto delle prove effettuate da un antico operaio. Intorno alle statue sono stati rinvenuti piccoli frammenti di ferro provenienti dagli scalpelli e schegge molto fini di arenaria.
Nei pressi della sfinge gli archeologi hanno rinvenuto centinaia di frammenti di un santuario di Amenhotep III. Costui era figlio di Thutmosis IV e governò l'Egitto dal 1390 a.C. fino al 1350 a.C., nel Nuovo Regno. Tra i resti della struttura è emerso un grande frammento in pietra con un testo scritto in ocra rossa, risalente all'apertura della cava. Gli epigrafisti stanno lavorando per tradurlo.
La sfinge è stata scolpita in un blocco di arenaria di circa 10 tonnellate di peso. Appare essere una versione incompleta delle sfingi rinvenute nel tempio di Khonsu a Karnak, non lontano da Luxor. Sul davanti presenta una sottile fessura che non pare essere così grave da rovinare la statua. E' probabile che i vecchi progetti di Amenhotep III fossero abbandonati non appena questi morì e gli successe il figlio Amenhotep IV, più noto come Akhenaton.
Ora rimane, agli archeologi, una gran mole di lavoro da fare per liberare dalle macerie il luogo della cava dove è stata rinvenuta la sfinge. Si tratta di rimuovere ben 3,5 metri di macerie.

Fonte:
livescience.com

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